Il 18 settembre 2004 è deceduto, a Milano, il professor Cesare Mozzarelli, ordinario di Storia Moderna nella Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e, dal 1991, direttore dell’Istituto di Storia Moderna e Contemporanea nel medesimo ateneo. In questa veste ha conosciuto e frequentato diversi esponenti di Alleanza Cattolica, soprattutto attraverso la collaborazione dell’organismo da lui diretto con l’ISIIN, l’Istituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale — che trae origine, appunto, da detta associazione —, una collaborazione che ha portato all’organizzazione di convegni, alle presentazioni di libri e ha soprattutto favorito la nascita di un’amicizia segnata dalla fede comune e da convergenti vedute in materia di storiografia.
Nato a Mantova nel 1947, allievo di Ugo Nicolini (1910-1984), insegna per circa due anni a Bologna sotto la guida di Roberto Ruffilli (1937-1988); nel 1976 diventa professore incaricato e poi associato di Storia delle Istituzioni Sociali e Politiche nell’università di Trento dove, dal 1986, è ordinario della medesima disciplina, giungendo infine all’Università Cattolica nel 1991.
Il professor Mozzarelli è uno dei maggiori storici italiani delle aristocrazie e, in generale, delle élite nell’Età Moderna in Italia e in Europa. Autore di numerose opere, affianca all’attività di ricerca e d’insegnamento un’instancabile azione di animazione culturale, promuovendo fra l’altro numerosi convegni di studio, premi scientifici, mostre storiche e d’arte, e commemorazioni, in Italia e in altri paesi.
Per la sua grande capacità d’individuare e di aiutare a crescere giovani ricercatori era sempre circondato da numerosi discepoli, ai quali dedicava con generosità tempo ed energie.
Della sua ricca opera scientifica ricordiamo il contributo alla revisione del giudizio storico sulla Lombardia spagnola, di cui egli mette in luce aspetti positivi e originali, come si evince, per esempio, dalla monografia Per la storia dello stato di Milano in età moderna. Ipotesi di lettura (in Annali di Storia moderna e contemporanea, anno VI, n. 6, Milano 2000, pp. 585-604) e dall’introduzione storica a Grandezza e splendori della Lombardia spagnola 1535-1701 (Provincia di Milano-Skira, Milano-Ginevra 2002, pp. 25-27). Altre opere sono Per la storia del pubblico impiego nello stato moderno: il caso della Lombardia austriaca (Giuffrè, Milano 1972); Il senato di Mantova. Origine e funzioni (Giuffrè, Milano 1974); Sovrano, società e amministrazione locale nella Lombardia teresiana (1749-1758) (il Mulino, Bologna 1982); Il Ducato di Mantova (1382-1707) (Storia d’Italia, Utet, Torino 1987); Per la storia dello stato di Milano in età moderna. Ipotesi di lettura (Vita e Pensiero, Milano 2000); e Dalla grazia cortigiana alla ragion di Stato cattolica, ovvero un percorso della legittimazione politica da Carlo V a Filippo II (Vita e Pensiero, Milano 2001).
Fra i volumi curati, Patriziati e aristocrazie nobiliari. Ceti dominanti e organizzazione del potere nell’Italia centro-settentrionale dal XVI al XVIII secolo (Atti del seminario, Trento, 9-10 dicembre 1977) (Libera Università degli Studi, Trento 1978); Il Trentino nel settecento fra Sacro Romano Impero e antichi stati italiani (Atti del convegno di studi storici, Trento, 24-26 maggio 1984) (il Mulino, Bologna 1985); L’Europa delle Corti alla fine dell’antico regime (Bulzoni, Roma 1991); Milano 1848-1898. Ascesa e trasformazione della capitale morale (2 voll., Marsilio, Venezia-Museo Bagatti Valsecchi, Milano 2000); e Identità italiana e cattolicesimo. Una prospettiva storica (Carocci, Roma 2003).
Le esequie del professor Mozzarelli sono state celebrate nella basilica di Sant’Ambrogio il 20 da don Franco Buzzi, dottore della Biblioteca Ambrosiana; il discorso commemorativo è stato tenuto dal professor Michele Lenoci, preside della Facoltà di Scienze dell’Educazione, di cui fa parte l’Istituto che il defunto dirigeva.
Il professor Mozzarelli lascia la moglie Inge e due figli.