San Pier Giuliano Eymard, Cristianità n. 15 (1976)
La Presenza Reale, settima edizione italiana completamente rifatta, Edizioni Opere Eucaristiche, Torino 1966, pp. 252-256.
Sull’obelisco di Piazza S. Pietro a Roma, Sisto V fece incidere questa iscrizione: “Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat: ab omni malo plebem suam defendat”: Cristo è vincitore, Egli regna, Egli comanda: difenda Egli il Suo popolo da tutti i mali.
Queste parole sono al presente, non al passato, per indicare che il trionfo di Gesù Cristo è sempre attuale. Ora è per mezzo dell’Eucaristia e nell’Eucaristia, che queste parole si attuano.
1) CHRISTUS VINCIT
Gesù Cristo ha combattuto ed è rimasto padrone del campo di battaglia. Vi ha piantato il Suo vessillo: la Croce, e stabilito la Sua dimora: l’Eucaristia.
Gesù Cristo ha vinto il giudaismo. Sul Calvario ha un tabernacolo ove tutte le nazioni vengono ad adorarlo.
Egli ha vinto il paganesimo. Ha scelto per capitale Roma, la città dei Cesari; ha issato la Sua bandiera sul Campidoglio; ha il Suo tabernacolo nel tempio del Pantheon, un tempo dedicato a tutte le divinità dell’Impero.
Egli ha vinto la falsa saggezza dei savi. L’Areopago d’Atene non è che un ricordo storico. I famosi templi della Grecia non sono che rovine. Le chiese cristiane li hanno rimpiazzati. Davanti alla divina Eucaristia, gli errori sono fuggiti, come le tenebre davanti al sole; gli idoli sono stati rovesciati; i sacrifici umani sono aboliti.
Gesù è un conquistatore che non si arresta mai, avanza sempre; deve sottomettere l’intero universo al Suo Impero. Avanza verso i popoli ancora idolatri e li attira con la Sua verità, con la forza della Sua grazia e del Suo amore.
Ad ogni nuova conquista, agisce come un re vittorioso: fa piantare il Suo stendardo – che è la Croce -, si fa preparare una casa: una chiesa con un tabernacolo. La presenza reale è la presa di possesso del Suo nuovo regno.
2) CHRISTUS REGNAT
Gesù Cristo però non regna nei territori, ma sulle anime e ciò per mezzo dell’Eucaristia.
Un re regna in forza delle leggi e dell’amore dei suoi sudditi.
Gesù Cristo è la legge del cristiano, e la Sua legge d’amore è stata proclamata nel Cenacolo ed è rivelata all’anima per mezzo dell’Eucaristia.
Per gli Apostoli lo è stata nell’ultima Cena e, per i discepoli d’Emmaus, durante il colloquio ed il pasto con Gesù resuscitato.
È detto, dei primi fedeli, che erano assidui alla predicazione degli Apostoli ed alla frazione del pane (Act. II, 42).
Ora la legge di Cristo è una, santa, immutabile; nulla vi sarà aggiunto, né tolto. Il cattolicismo è sempre ed ovunque lo stesso.
È l’amore che incide questa legge nel cuore dei cristiani, ed il legislatore, Egli stesso, compie in loro questo lavoro misterioso.
Sì, Gesù Cristo regna per mezzo dell’amore, e non è così che regnano, di solito, i re della terra. Gesù solo vi è riuscito. Il Suo regno è forte e dolcissimo, cosicché quelli che Lo amano, Gli sono devoti per la vita e per la morte.
3) CHRISTUS IMPERAT
Nessun re comanda all’intero universo. Tale appannaggio è riservato a Gesù. Il Padre celeste Gli ha detto: “Ti darò le nazioni in dominio” (Ps. II, 8). E Gesù stesso ha detto ai capi della Chiesa: “È stato dato a me ogni potere in Cielo ed in terra. Andate dunque ed istruite tutte le genti” (Matt.XXVIII, 18-19).
Dopo aver dato le Sue ultime istruzioni agli Apostoli riuniti nel Cenacolo, Gesù, nel giorno della Sua Ascensione, ha impartito loro quest’ordine. Ora è dal Tabernacolo che partono, come da un quartier generale, gli ordini del Re dei re ed anche le grazie necessarie per eseguirli.
Davanti a Gesù Eucaristia, tutti adorano ed obbediscono, dal Papa all’ultimo dei fedeli; come dovrebbero fare i capi dei popoli, fino all’ultimo dei loro sudditi.
4) CHRISTUS AB OMNI MALO PLEBEM SUAM DEFENDAT
L’Eucaristia è il parafulmine divino che stende la Sua protezione sulla terra colpevole.
Per sottrarre uno dei suoi figli alla collera del padre, giustamente irritato, la madre lo nasconde contro il suo seno, lo circonda delle sue braccia. Così Gesù ha esteso la Sua presenza al mondo intero per allontanare da noi i castighi divini. L’Eucaristia è come il sangue del’Agnello pasquale, che allontanava l’angelo sterminatore (JOAN. CHRYS., Hom. ad neophytos). Era convinzione di S. Leonardo da Porto Maurizio che, senza la Santa Messa, il mondo da un pezzo sarebbe stato schiacciato sotto il peso delle sue iniquità (Il Tesoro nascosto. Eccellenza della S. Messa. Cap. I, art. 11 “Necessità del S. Sacrificio”).
Nel Medio Evo esistevano dei luoghi di rifugio per i colpevoli perseguitati dalla giustizia. Così la legge proibiva di arrestare e prendere colui che era riuscito a rifugiarsi in una chiesa e si aggrappava all’altare. Ossequio commovente all’Eucaristia, il cui compito è quello di allontanare dai cristiani tutto ciò che può essere un male per il corpo o per l’anima, per il tempo e per l’eternità.
San Pier Giuliano Eymard