Giovanni Paolo II, Cristianità n. 151 (1987)
Discorso ai partecipanti all’assemblea dell’opera Aiuto alla Chiesa che soffre, del 6-11-1987, in L’Osservatore Romano, 7-11-1987. Traduzione dal francese e titolo redazionali.
Aiuto alla Chiesa che soffre
Mi sembra sempre opportuno situare un’epoca come la nostra nel quadro dei duemila anni di storia della Chiesa. Vi è un periodo in cui i discepoli del Cristo non abbiano conosciuto, qua o là, i sospetti, gli arresti, gli interrogatori, la prigione, la morte a causa della loro appartenenza al Cristo e alla sua Chiesa? E questa lunga storia, piena di luce e di avvenimenti affliggenti, ci rivela che le comunità cristiane in possesso della loro libertà sono andate in aiuto delle Chiese disturbate o anche ostacolate nel loro sviluppo. Sappiamo tutti che l’Apostolo Paolo e le sue prime fondazioni (cf. 1 Co 16, 1-5; Ga 2, 10) avevano in un certo senso lanciato per primi l’aiuto alle Chiese che soffrono. Siete nel solco della Chiesa primitiva, portando il vostro aiuto alle Chiese in difficoltà nel mondo. […] Con altri movimenti caritativi o semplicemente umanitari, ugualmente assai degni di ammirazione, assicurate un servizio originale e fondamentale alla persona umana quando è spogliata del suo diritto inalienabile alla libertà religiosa o minacciata di esserla. La vostra è un’opera essenzialmente pastorale.
[…] Vigilando sempre con cura sull’obbiettività dei fatti, continuate a informare i paesi liberi dal punto di vista religioso relativamente a quelle regioni del mondo nelle quali, pur pretendendo di garantire la libertà di coscienza, viene ridotto al minimo quando non a nulla l’esercizio concreto della libertà religiosa. Auspico che la vostra rivista [L’Eco dell’Amore], già molto diffusa, sia ancor meglio conosciuta dal mondo libero e riveli l’anomalia inaccettabile di tante chiese chiuse e talora distrutte, di seminari soppressi oppure ridotti ad accogliere un numero insignificante di candidati al sacerdozio, l’anomalia della eliminazione dei manuali e dell’insegnamento catechistico, del divieto dei movimenti di formazione e di apostolato… I paesi liberi valutano in modo scorretto i colpi così inferti alla vitalità della Chiesa, ma anche al rispetto dei diritti dell’uomo alla ricerca religiosa e a relazioni personali e comunitarie con Dio.
Giovanni Paolo II