BASTA CON LA «PERSECUZIONE FISCALE»!
La «manovra» tributaria in corso, aggravando una pressione già pesantissima e vessatoria, determina una situazione che anche economisti vicini al governo non hanno esitato a definire di «persecuzione fiscale».
Mentre i politici dibattono variamente su come trovare altri miliardi e tentano di mettere le categorie le une contro le altre, aizzando i mostri della delazione e della invidia sociale, Alleanza Cattolica propone una riflessione sul perché lo Stato chiede miliardi e sacrifici.
Secondo la dottrina sociale naturale e cristiana, lo Stato ha diritto di esigere tributi per svolgere le sue funzioni specifiche, definite dal principio di sussidiarietà, a cui tutti sono «gravemente obbligati ad attenersi» (Giovanni Paolo II); e secondo tale principio lo Stato deve fare quello che i privati, pur con i loro migliori sforzi, non riescono a fare da soli.
Gli Stati centralizzatori moderni, sulla base del falso principio per cui lo Stato può fare meglio anche molte cose che i privati potrebbero fare da soli, debordano dalle loro naturali funzioni e si fanno monopolizzatori della educazione e della sanità, proprietari della energia e dei trasporti, perfino – diventando socialisti – padroni di imprese e gestori di cultura e di tempo libero.
Nei compiti che non sono i suoi lo Stato normalmente fallisce, come dimostrano i dissesti delle imprese pubbliche e i vistosi sprechi della cultura di Stato, e fa pagare il prezzo del suo fallimento con tasse sempre più ingiuste. Si calcola che in Italia, per varie categorie, le tasse siano equivalenti al 50% del reddito. Questo significa che si lavora solo sei mesi per sé e gli altri sei mesi per lo Stato, anche a prescindere dalle numerose forme di tassazione indiretta.
Metà del lavoro del cittadino serve, quindi, a finanziare non tanto il funzionamento dello Stato, quanto la sua invadenza totalitaria e lo «spreco di Stato».
Alleanza Cattolica ricorda che dalla crisi non si esce con la tassazione selvaggia, ma piuttosto riducendo drasticamente la spesa pubblica, togliendo allo Stato compiti che non sono suoi, restituendo autonomia e fiducia ai privati, secondo una felice formula della dottrina sociale cristiana: «Tanta libertà quanta è possibile, tanto Stato quanto è necessario».
Manifesto del gennaio 1983