Massimo Introvigne, Cristianità n. 289 (1999)
Articolo anticipato senza note e con il titolo redazionale Ma la Bibbia non dà i numeri, in Avvenire. Quotidiano di ispirazione cattolica, anno XXXI, n. 98, 25-4-1998, p. 22.
Bibbia: la guerra dei codici
Secondo alcuni autori di successo, la Bibbia nasconde sequenze di lettere equidistanti che solo oggi è possibile scoprire con l’aiuto di un computer e che si rivelano cariche di significati mistici o profetici. Cabalisti ebrei, matematici curiosi, giornalisti, new ager e cristiani fondamentalisti scrutano — ciascuno dal suo punto di vista — il Vecchio Testamento alla ricerca delle misteriose sequenze. Esistono davvero? O non si tratta, piuttosto, di un’ennesima illusione «esoterica»?
Quando, nel 1997, il giornalista americano Michael Drosnin è entrato nell’elenco dei best seller con The Bible Code, tradotto nelle principali lingue del mondo — in italiano come Codice Genesi — (1), con oltre cinque milioni di copie vendute, anche per il pubblico non specializzato si è aperta una finestra su una strana polemica che appassiona gli ambienti dell’ebraismo hassidico e cabalistico almeno dagli inizi del secolo XX. Dopo due anni dalla pubblicazione dell’opera di Drosnin la polemica continua, con decine di libri e di articoli di cui sono autori ebrei hassidici, cristiani pentecostali e adepti del New Age. I molti che hanno letto il best seller di Drosnin sanno di che si tratta. Un certo numero di testi esoterici moderni contengono ELS, «equidistant letter sequences», «sequenze di lettere equidistanti». Le ELS costituiscono anche uno dei codici più semplici fra quelli impiegati in ambito militare. Per leggere una ELS occorre conoscere quale lettera dell’alfabeto in un testo funge da punto di partenza, e quante lettere si devono saltare fra la lettera di partenza e la seconda lettera da prendere in considerazione, fra la seconda e la terza e così via. Per esempio, in una corrispondenza apparentemente innocua, che nasconde in realtà un codice segreto, una chiave ELS 2-8 indicherà che la lettera da cui partire è la seconda — se il testo inizia: «Cara Marion…», si dovrà partire dalla «a» — e che contando dalla lettera successiva alla prima presa in esame si deve quindi selezionare l’ottava lettera: in questo caso la «n» finale di «Marion». Il messaggio segreto quindi inizia con «an…». Per andare avanti sempre contando dalla «a» della prima parola «Cara» si dovranno selezionare la sedicesima, la ventiquattresima lettera e così via, continuando ad adottare multipli di otto. Leggere una ELS conoscendo la chiave è molto facile. Se non si conosce la chiave, trovare una ELS in un testo di poche righe è un problema che un fedele lettore della Settimana enigmistica non dovrebbe aver difficoltà a risolvere. Trovare una o più ELS in un testo di migliaia di pagine senza conoscere la chiave è, invece, quasi impossibile. O meglio, è impossibile procedendo manualmente per tentativi. Diventa possibile se si chiede a un computer di tentare tutte le possibili ELS e di selezionare quelle che hanno un senso compiuto secondo un dizionario in una data lingua, per esempio la stessa lingua del testo. Vi sono testi esoterici — e messaggi segreti — in cui le ELS vi sono sicuramente, perché qualcuno ve le ha nascoste di proposito e ha fornito a qualcun altro la relativa chiave. Per altri testi, Bibbia compresa, la questione è molto meno semplice.
I primi cinque libri dell’Antico Testamento nella versione ebraica corrente — la Torah — costituiscono una stringa di 304.805 caratteri, e per un computer trovare quali ELS hanno un senso compiuto in ebraico non richiede più di qualche ora di lavoro. Drosnin dichiara di aver compiuto l’esperimento e di aver trovato ELS — in ebraico — come «Un assassino ucciderà Rabin» (2) , o altre relative all’assassinio di John Fitzgerald Kennedy o alla scoperta della lampadina da parte di Thomas Alva Edison.
In seguito Drosnin ha affermato di aver trovato nella Bibbia perfino una ELS che profetizza la morte in un incidente automobilistico della principessa del Galles, Lady Diana. Il giornalista americano assicura che le probabilità che queste ELS si trovino nella Bibbia per caso sono inferiori a una su dieci milioni. Conclude quindi trionfalmente che qualcuno ha inserito di proposito le ELS profetiche nella Bibbia. Drosnin — che è più vicino al New Age che alle religioni tradizionali — sostiene che non si tratta di Dio ma di extraterrestri, i quali hanno lasciato la Bibbia agli uomini prevedendo che millenni dopo questi, lasciati a loro stessi, avrebbero scatenato una suicida terza guerra mondiale. Questi buoni alieni sapevano che, quando fossero stati così tecnologicamente avanzati da distruggere il pianeta, i terrestri sarebbero stati anche in grado di decifrare il codice nascosto nella Bibbia e di comprendere i relativi ammonimenti.
Drosnin non ha scoperto le ELS nella Bibbia da solo. È partito — e lo ammette — da un articolo di tre scienziati israeliani, Doron Witztum, Eliyau Rips e Yoav Rosenberg, pubblicato sulla rispettata rivista scientifica Statistical Science nel 1994 (3). Alla ricerca di ELS nella Torah, i tre matematici affermavano di aver trovato ELS con i nomi di trentadue famosi rabbini — vissuti ben dopo la stesura della Bibbia — con relative date di nascita e di morte. Ci si sarebbe dunque trovati di fronte a un miracolo, confermato da una di quelle riviste scientifiche internazionali di cui è nota la cura nel far esaminare gli articoli da occhiuti recensori prima di pubblicarli. Anche se Witztun aveva dichiarato pubblicamente che una ELS nella Bibbia aveva previsto la guerra del Golfo, i tre scienziati hanno unanimemente denunciato l’opera di Drosnin come dilettantesca e inattendibile (4).
Il successo di Drosnin ha agito, in ogni caso, da catalizzatore per rilanciare il dibattito sull’articolo di Statistical Science. Oggi si è di fronte a quattro campi contrapposti.
a. Il primo rappresenta chi si è occupato per primo di cercare ELS nell’Antico Testamento: il mondo dell’ebraismo ortodosso, hassidico e cabalistico, che aveva promosso ricerche di questo genere fin dagli inizi del nostro secolo. Senza computer, si era riusciti al massimo a trovare nella Torah qualche modesta ELS con la stessa parola «Torah». L’associazione Aish Ha Torah, che ha lo scopo di riportare ebrei riformati o non praticanti all’ebraismo ortodosso, ha ottenuto grande successo con i Discovery Seminars, dove — con l’aiuto di Witzun, di altri autori di libri popolari sul tema come Jeffrey Satinover (5), e di celebrità come l’attore Kirk Douglas che hanno abbracciato con entusiasmo la campagna — il miracolo delle ELS profetiche nella Bibbia è offerto come prova della verità della religione ebraica (6).
b. Il secondo campo comprende cristiani come Grant R. Jeffrey (7), Lori Eldridge (8) e Yacov Rambsel (9), i quali proclamano che nuovi esperimenti con il computer hanno portato alla scoperta nell’Antico Testamento di un numero impressionante di ELS con il nome di Gesù o frasi come «Gesù è il Messia» (10). Questi autori hanno avuto un notevole successo soprattutto nel mondo carismatico e pentecostale, suscitando l’indignazione del leader di Aish HaTorah, il rabbino Daniel Mechanic, secondo cui utilizzando gli stessi metodi si possono trovare nella Torah anche ELS che recitano «Gesù falso profeta» (11).
c. Il terzo campo include i new ager come Drosnin, secondo cui le ELS della Bibbia riguardano solo profezie per il futuro, non verità religiose, e hanno una origine extra- terrestre, non divina: alcune profezie di Drosnin, peraltro, come quella relativa a un viaggio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in Siria nel 1997 seguito dal suo assassinio, non si sono verificate.
d. Il quarto campo, infine, comprende un agguerrito manipolo di matematici di professione — l’australiano Brendan McKay (12), Dror Bar-Nathan della Hebrew University israeliana e Barry Simon del prestigioso California Institute of Technology (13) — che, incitati a scendere in campo dal best seller di Drosnin, hanno cercato di fare a pezzi anche l’articolo del 1994 di Statistical Science. Anche se è più facile trovare ELS in ebraico —una lingua che si scrive senza vocali — che in altre lingue, McKay e i suoi colleghi pensano di aver dimostrato che l’esperimento dei trentadue rabbini è riuscito solo perché al computer è stato permesso di cercare fra centinaia di varianti, utilizzando modi diversi di scrivere i loro nomi e le date di nascita e di morte. Con un numero così alto di varianti si finisce per trovare qualunque ELS in un testo sufficientemente lungo. Per esempio, secondo McKay nomi e date dei famosi trentadue rabbini si trovano più facilmente sotto forma di ELS in Guerra e pace che nella Bibbia (14). Distrutto l’articolo — a loro avviso fuorviante ma presentato in termini scientifici — di Statistical Science, McKay e colleghi pensano di aver tolto il terreno sotto i piedi agli esperimenti ancora più spericolati — e meno professionali — dei rabbini di Aish Ha Torah, dei new ager come Drosnin o dei cristiani fondamentalisti come Jeffrey.
Se il dibattito nella comunità scientifica mostrerà — come sembra stia avvenendo — che McKay e i suoi colleghi hanno ragione, emergerà ancora una volta la fallacia della tesi secondo cui gl’insegnamenti più importanti della Bibbia sono segreti (15) e hanno bisogno di un iniziato — o di un computer — per essere portati alla luce. Il credente non ha bisogno di codici segreti. Il testo palese della Parola di Dio è più che sufficiente a nutrire la sua fede.
Massimo Introvigne
Note:
(1) Cfr. MICHAEL DROSNIN, The Bible Code, Simon and Schuster, New York 1997; trad. it., Codice Genesi , Rizzoli, Milano 1997.
(2) Ibid., p. 8.
(3) Cfr. DORON WITZUM, ELIYAU RIPS e YOAV ROSENBERG, Equidistant Letter Sequences in the Book of Genesis, in Statistical Science, vol. 9, n. 3 (1994), pp. 429-438.
(4) Cfr. dichiarazioni, di diverso orientamento, di Witzun, nella pagina Internet Torah Code Archives (<http://www.prophezine. com/tcode/index.shtml>). Contro Drosnin, cfr. in particolare il suo Public Statement by Doron Witzun nella pagina Internet dell’organizzazione ebraica Aish HaTorah: <http://www.discoveryseminar.org/cgibin/var/aish disc/witzum.html>.
(5) Cfr. Bible Code, William Morrow and Company, New Y ork 1997.
(6) Cfr. la pagina Internet di Aish HaTorah <http://www.discoveryseminar.org>.
(7) Cfr. GRANT R. JEFFREY, The Signature of God. Astonishing Biblical Discoveries, Frontier Research Publications, Toronto 1996.
(8) Cfr. LORI ELDRIDGE, Torah Codes 101 nella citata pagina Internet Torah Code Archives. Questi autori sostengono ora che ELS si troverebbero anche nella versione inglese della Bibbia detta di Re Giacomo, che secondo una tesi diffusa in ambienti protestanti fondamentalisti sarebbe una traduzione divinamente ispirata della Scrittura: cfr., nella stessa pagina Internet, l’articolo di JAMES D. PRICE, Codes in the English Text of the New King James Version of the Old Testament.
(9) Cfr. YACOV RAMBSEL, Yeshua, the Name of Jesus Revealed in the Old Testament, Frontier Research Publications, Toronto 1996.
(10) Ibid., p. 7. La letteratura in argomento è peraltro ormai vastissima; non mancano neppure, nello stesso campo evangelico e fondamentalista, voci critiche o contrarie: cfr., per esempio, JOHN WELDON, CLIFFORD WILSON e BARBARA WILSON, Decoding the Bible Code, Harvest House, Eugene (Oregon) 1998.
(11 ) RABBI DANIEL MECHANIC, Jesus Codes: Uses and Abuses. A Response to Yacov Rambsel and Grant Jeffrey, nel citato sito Internet di Aish HaTorah.
(12) Cfr. BRENDAN MCKAY, Torah Codes, pagina Internet <http://cs.anu.edu.au/~bdm/ dilugim/torah.html>.
(13) Cfr. ibid. e nella pagina Internet di opposto orientamento Torah Code Archives riferimenti ai loro studi e alla loro corrispondenza con McKay.
(14) Secondo Brendan McKay anche la profezia della morte di Lady Diana, che Drosnin afferma di aver ritrovato nella Bibbia, si trova più facilmente cercando ELS nella prima edizione del romanzo di Herman Melville Moby Dick (cfr.B. MCKAY, Princess Di in Moby Dick!, nella citata pagina Internet Torah Codes).
(15 ) Cfr. il mio Gli insegnamenti più autentici di Gesù sono stati tenuti segreti. Chiesa ed esoterismo, in FRANCO CARDINI (a cura di), Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia, Piemme, Casale Monferrato (Alessandria) 1994, pp. 169-193.