In memoriam, Cristianità n. 88-89 (1982)
Can. Mons. Attilio Vaudagnotti
Il 29 giugno 1982, festa dei santi Pietro e Paolo, nel giorno del settantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, ha concluso il proprio ministero Attilio Vaudagnotti. Nato a Torino il 14 giugno 1889, era entrato adolescente in seminario, mostrando un fruttuoso interesse per gli studi filosofici e teologici. Giovanissimo, fu chiamato dal cardinale Richelmy a insegnare nel seminario maggiore: dal 1923 al 1938 ebbe la cattedra di teologia fondamentale, e contemporaneamente quella di storia ecclesiastica: dal 1939 al 1950 gli venne affidata la cattedra di teologia dogmatica, e nello stesso periodo tenne corsi di libera docenza presso la facoltà di Magistero della Università degli Studi di Torino; assunse più tardi la cattedra di patrologia, che mantenne fino al 1966. La sua intensa attività di docente gli ha valso il giusto riconoscimento di colonna degli studi teologici torinesi di quegli anni, nei quali fu anche consigliere costante degli arcivescovi che si succedettero nella diocesi.
Ha collaborato a Il Nostro Tempo, settimanale cattolico torinese, impegnandosi coraggiosamente in quella battaglia delle idee, che allora vedeva chiaramente schierata la cultura cattolica contro il laicismo in genere della stampa nazionale, e di quella torinese in particolare. Dopo il Concilio Vaticano II, purtroppo, la sua firma è gradualmente scomparsa.
Dal 1936 fino alla morte ha curato la redazione de L’Amanuense della SS. Trinità, notiziario periodico della omonima chiesa, della quale è stato vice rettore e poi rettore.
Nella stessa chiesa ha mantenuto quotidianamente accesa la fiaccola della liturgia tradizionale e del canto gregoriano, e le sue omelie domenicali, che fino all’ultimo ha preparato con scrupolosa diligenza, sono state insegnamento luminoso per innumerevoli fedeli.
Negli ultimi anni di vita – quando era stato sollevato dai numerosi e onerosi impegni – non perse però la compagnia della povertà, anche materiale, che impressionava tutti coloro che hanno avuto la occasione di conoscerlo da vicino.
Amico di Alleanza Cattolica, ne ha sostenuto l’opera, partecipando anche a manifestazioni pubbliche organizzate dalla associazione.
Merita, infine, menzione la sua bella raccolta di poesie, nelle quali ha cantato la sua fede cristiana e l’amore per la Vergine.
Lascia un grande esempio di operosità cristiana, di instancabile e diligente servizio alla Chiesa, per i quali il Signore lo avrà certamente ricompensato con la pace eterna, nella quale egli vorrà essere mediatore di grazie per chi combatte la buona battaglia.