di PierLuigi Zoccatelli
La sera del 10 gennaio 2023 è morto a Roma il cardinale George Pell, all’età di 81 anni, a seguito di complicazioni cardiache sopraggiunte dopo un intervento chirurgico di sostituzione di una protesi all’anca. Il cardinale Pell, Arcivescovo emerito di Sydney (Australia), Prefetto emerito della Segreteria per l’Economia della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, del Titolo di Santa Maria Domenica Mazzarello, aveva partecipato pochi giorni prima ai funerali di Benedetto XVI (Joseph Ratzinger, 1927-2022), e aveva da poco confermato la sua presenza per celebrare — il 29 maggio 2023 — la Messa di chiusura del 41° Pellegrinaggio Parigi-Chartres, nella forma extraordinaria del rito romano.
Nato l’8 giugno 1941 a Ballarat, città australiana dello Stato di Victoria e sede vescovile, figlio di un anglicano non praticante e campione di pugilato e di una devota madre cattolica, dopo avere iniziato nel 1960 gli studi sacerdotali, nel 1963 si trasferisce a Roma per proseguire gli studi presso la Pontificia Università Urbaniana. Il 16 dicembre 1966 è ordinato presbitero nella basilica di San Pietro in Vaticano dal cardinale Gregorio Pietro Agagianian (1895-1971), già patriarca di Cilicia degli Armeni della Chiesa armeno-cattolica. Ottenuta nel 1967 la licenza di Sacra Teologia, prosegue i suoi studi presso l’Università di Oxford, dove nel 1971 si specializza in Storia della Chiesa con una tesi su The Exercise of Authority in Early Christianity from about 170 to about 270. Tornato in Australia — dove nel 1982 conseguirà inoltre un master in pedagogia presso la Monash University di Melbourne —, dopo i primi incarichi in alcune parrocchie della sua diocesi di Ballarat, è via via vicario episcopale per l’educazione (1973-1984), presidente dell’Istituto di Educazione Cattolica, redattore del giornale diocesano (1979-1984) e rettore del seminario (1985-1987).
Il 30 marzo 1987 Papa san Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1920-2005) lo nomina vescovo titolare di Scala e ausiliare di Melbourne e il 16 luglio 1996 è nominato arcivescovo metropolita di Melbourne. Ulteriormente, il 26 marzo 2001 Giovanni Paolo II lo nomina arcivescovo metropolita di Sydney, incarico che lo rende perciò Primate d’Australia, ed è creato cardinale nel concistoro del 21 ottobre 2003. Nel giugno 2008 accoglie Papa Benedetto XVI in visita a Sydney in occasione della XXIII Giornata mondiale della gioventù, e il 13 aprile 2013 Papa Francesco lo nomina membro del Consiglio dei cardinali, per poi nominarlo — il 24 febbraio 2014 — Prefetto della Segreteria per l’Economia, sollevandolo dalla cura dell’arcidiocesi di Sydney; cessa dall’incarico il 24 febbraio 2019.
Da annoverare fra i giganti della Chiesa cattolica nei tempi contemporanei — non da ultimo per il suo imponente fisico, da rugbista qual era stato —, a partire dal 2017 il cardinale George Pell si trovò coinvolto in un grottesco caso giudiziario — accusato di avere abusato di due minori nella sacrestia della cattedrale di Melbourne —, che lo condusse infine a trascorrere 404 giorni di detenzione in due carceri di alta sicurezza australiane, senza neppure la possibilità di celebrare la Messa. Una tragica situazione dalla quale fu restituito alla libertà il 7 aprile 2020, quando l’Alta Corte d’Australia si espresse con decisione unanime per annullare il verdetto di colpevolezza, esprimendosi per la completa assoluzione nel caso Pell contro la Regina. Come ricorderà egli stesso in un’intervista al quotidiano Avvenire il 29 settembre 2021, “credo di essere stato preso di mira per la mia difesa della tradizionale visione giudeo-cristiana su famiglia, vita, sessualità”.
Certamente a questa drammatica vicenda si è riferito Papa Francesco nel telegramma di cordoglio per la morte del cardinale Pell dell’11 gennaio 2023, laddove oltre a esprimere gratitudine per “la testimonianza coerente e impegnata” e per “la solerte collaborazione prestata alla Santa Sede nell’ambito della sua recente riforma, della quale egli ha posto le basi con determinazione e saggezza”, il Santo Padre ha innalzato “preghiere di suffragio perché questo servo fedele, che senza vacillare ha seguito il suo Signore con perseveranza anche nell’ora della prova, venga accolto nel gaudio del Cielo e riceva il premio della pace eterna”.
Alleanza Cattolica — che il 20 maggio 2021 ebbe l’onore di ospitare il cardinale George Pell a un incontro di presentazione del suo libro Diario di prigionia (Cantagalli, Siena 2021) — ricorda con tristezza per la scomparsa improvvisa l’eminenza reverendissima, stringendosi unita alle preghiere di suffragio, e ricordandolo al Padre Celeste con la preghiera che egli stesso compose e trascrisse nel proprio diario il 27 febbraio 2019, la prima sera d’ingiusta prigionia, da lui vissuta con animo pienamente cristiano: “Dio nostro Padre, concedimi la forza di superare tutto questo, possa la mia sofferenza essere associata alla redenzione del tuo Figlio Gesù per la venuta del Regno, per la riparazione di tutti coloro che sono stati vittime della piaga della pedofilia, per la fede e per il bene della nostra Chiesa, e soprattutto per la saggezza e il coraggio dei vescovi, che devono condurci fuori dalle oscure tenebre verso la luce di Cristo”.
Giovedì, 12 gennaio 2001