Il documento è comparso in L’Osservatore Romano del 30 giugno-1° luglio 1988 con il titolo Comunicato.
Comunicato della Santa Sede
In relazione a voci circolate negli ambienti di Mons. Lefebvre riguardo alla scomunica latae sententiae prevista dal can. 1382 si precisa che:
A norma del can. 1013 che recita: «A nessun vescovo è lecito consacrare un altro vescovo, se prima non consta del mandato pontificio», le consacrazioni episcopali avvenute il 30 giugno, per mano di Mons. Lefebvre, nonostante l’ammonizione del 17 giugno, sono state compiute espressamente contro il volere del Papa, con atto formalmente scismatico a norma del can. 751, avendo egli apertamente rifiutato la sottomissione al Sommo Pontefice e la comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti.
Di conseguenza sia Mons. Lefebvre sia i vescovi da lui consacrati Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson, Alfonso de Galarreta, sono incorsi ipso facto nella scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica.
Né per loro si può applicare il can. 1323, non essendosi nel caso verificata alcuna fattispecie da esso prevista dal momento che anche la pretesa «necessità» è stata creata appositamente da Mons. Lefebvre per conservare un atteggiamento di divisione dalla Chiesa cattolica, nonostante le offerte di comunione e le concessioni fatte dal Santo Padre Giovanni Paolo II.