Contro il «fronte impopolare».
La consultazione elettorale politica del 21 aprile 1996
Appello elettorale di Alleanza Cattolica
Il 27 marzo 1994 la classe politica della Prima Repubblica, furbescamente divisa in «buoni» e in «cattivi», si apprestava, servendosi del regime elettorale maggioritario, a cambiare tutto per non cambiare nulla, anzi, se fosse stato possibile, a cambiare in peggio, cioè a permettere ai «buoni», ai sedicenti postcomunisti, di chiudere l’ultimo anello del loro potere, quello politico, per incatenare il popolo italiano.
Ma gli elettori italiani hanno sorpreso sul fatto i «ladri di Pisa». Così il Polo delle Libertà, senza storia e senza storie, ma con grande radicamento nella società italiana e nelle sue più profonde aspirazioni, ha conseguito un successo inimmaginato e inimmaginabile.
L’itinerario verso una Nuova Repubblica è stato però ostacolato in ogni modo, il Governo nato dall’esito della consultazione elettorale del 27 marzo 1994 è stato costretto ad abbandonare e, solo dopo grandi sforzi, il 21 aprile si torna alle urne.
Alleanza Cattolica invita gli elettori
— a ricordare che, mentre nel 1994 si sono opposti in qualche modo intuitivamente a un avversario indefinito e in ombra, i due anni di vita politica trascorsi da allora hanno messo in luce e permettono di identificare con chiarezza quale potente coalizione di interessi economici, burocratici, politici e sindacali sia schierata contro chi può contare solo sul proprio voto;
— a non cedere alla confusione e alla stanchezza, a non ascoltare le sirene dell’astensionismo, della scheda bianca e di un tripolarismo irrealistico quando non ingannatore, ma
a partecipare attivamente alla consultazione votando
— per il Polo per le Libertà, che propone libertà plurali, concrete, attraverso le quali riprendere immediatamente la marcia verso una Nuova Repubblica, iniziata il 27 marzo 1994 e dolosamente prima ostacolata e poi arrestata,
— e che si oppone al «partito radicale di massa», cioè al «fronte impopolare», costituito dai socialcomunisti, dai «progressisti» e dai «tecnici».
Alleanza Cattolica
chiede inoltre agli elettori cattolici
di non dimenticare che acquista sempre maggiore attualità il problema gravissimo costituito dalla necessità di dare un’espressione politica al mondo cattolico e alla sua cultura, che abbia presenti tutti i princìpi della dottrina sociale della Chiesa, un’espressione oggi non esistente e la cui configurazione non si può immaginare esaurita in un partito.
2 aprile 1996
San Francesco di Paola