Appello elettorale di Alleanza Cattolica, Cristianità n. 223 (1993)
Di fronte al ballottaggio amministrativo del 5 dicembre 1993
Di fronte alle molte e importanti novità presentate dal panorama politico italiano — novità di struttura, come la nuova legge elettorale, e novità di fatto, come la presenza di nuove aggregazioni —;
dopo i risultati del turno elettorale svoltosi il 21 novembre 1993 e nell’imminenza del ballottaggio — fissato per il 5 dicembre — in sedi la cui importanza oggettiva dà all’esito un significato che va ben oltre quello amministrativo,
Alleanza Cattolica
invita gli elettori
— a non ascoltare le sirene dell’astensionismo e della scheda bianca, quindi a partecipare attivamente alla consultazione
— e a votare i candidati non sostenuti da socialcomunisti e da «progressisti», qualunque sia la sigla con cui si presentano, affinché
— non solo non venga dimenticata, ma venga messa a frutto la tragica esperienza di tanti popoli per tanti anni
— e la cosa pubblica non cada in mano a quegli stessi che hanno promosso e realizzato per decenni, in tutto il mondo, il «male comune», fatto ovunque di menzogna sull’uomo e sulla società — aborto, divorzio, «nuovo» diritto di famiglia, «Stato assistenziale» con il suo corollario, la pressione fiscale, liberalizzazione della droga, e così via — e, oltre la Cortina di Ferro e quella di Bambù, anche di terrore e di miseria.
Infatti, quegli stessi che allora perseguivano il «male comune» pure con la violenza, oggi intendono realizzarlo soprattutto attraverso l’«alleanza fra democrazia e relativismo etico»: ma — come insegna sempre Papa Giovanni Paolo II — «una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo», la cui radice è da individuare nella negazione della trascendente dignità della persona umana.
Per far finire veramente l’era delle ideologie
è indispensabile il ritorno ai princìpi,
alla libertà e alla verità.
30 novembre 1993
Sant’Andrea