(Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea – Dichiarazione del 30 gennaio 2024 – traduzione redazionale)
“Un futuro sostenibile del nostro sistema alimentare e un futuro sicuro e fiorente per gli agricoltori possono coesistere”
In questi giorni ci troviamo di fronte alle grandi proteste degli agricoltori in tutta l’Unione Europea. Anche se alcune delle proteste attuali sono state innescate dai tagli previsti ai sussidi o alle agevolazioni fiscali, il malcontento nel settore agricolo verso le politiche di lotta al cambiamento climatico e alle crisi ambientali sono in aumento non da ora – come accaduto nei Paesi Bassi nel 2022-2023.
Come COMECE sentiamo il bisogno di partecipare al dibattito pubblico che prende forma in questo momento delicato. Pur sostenendo fermamente l’obiettivo di un futuro sostenibile per tutti nell’Unione Europea, condividiamo le preoccupazioni degli agricoltori per la sostenibilità delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni e per il futuro delle nostre zone rurali.
Il settore agricolo svolge un ruolo essenziale nel fornirci cibo a prezzi accessibili e di alta qualità, dando vita alle nostre zone rurali e prendendosi cura dei nostri paesaggi. Allo stesso tempo, le statistiche mostrano una continua diminuzione del numero di aziende agricole di piccole e medie dimensioni, a cui si aggiunge il rischio di invecchiamento della popolazione agricola.
Oggi gli agricoltori devono far fronte a redditi relativamente bassi e orari di lavoro lunghi, alla concorrenza sul mercato (anche verso importazioni extra UE), alti costi dell’energia e inflazione, crescente incertezza dovuta ai cambiamenti climatici, ma anche ciò che viene percepito come eccesso di regolamentazione e come influsso di nuove politiche con conseguenze finanziarie concrete. Molti degli agricoltori che oggi scendono in strada sentono la loro stessa esistenza minacciata. È risaputo che, per gli agricoltori, l’agricoltura è qualcosa di più che un semplice lavoro, è al cuore della loro identità.
Crediamo che possano coesistere un futuro sostenibile del nostro sistema alimentare e un futuro sicuro e florido per gli agricoltori, l’uno non esclude l’altro. Bisogna trovare soluzioni che garantiscano entrambi e superino le divisioni di parte: questo sarà possibile solo se gli agricoltori saranno messi al centro di queste considerazioni.
Solo attraverso l’ascolto e un onesto dialogo faccia a faccia potremo giungere a una migliore percezione della realtà degli agricoltori nell’Unione Europea, a un maggiore riconoscimento per il loro duro lavoro, alla comprensione delle loro preoccupazioni e, soprattutto, a un apprezzamento per coloro che ci nutrono.
In questo senso, accogliamo con favore il fatto che il dialogo strategico tra l’UE e i principali attori dell’intera filiera agroalimentare è stato formalmente lanciato il 25 gennaio 2024, come annunciato dal Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel discorso sullo Stato dell’Unione per il 2023.
Ci auguriamo che questo e simili forme di dialogo continuino e caratterizzino l’inizio di un nuovo modo di fare politica in Europa.
Chiediamo ai decisori di mettere la persona umana al centro delle loro considerazioni politiche, garantendo una maggiore trasparenza dei processi decisionali, tenendo conto delle possibili conseguenze per coloro che ne sono coinvolti e, infine, consentire un maggior coinvolgimento di tutti gli attori rilevanti.