Nel primo anniversario della morte di un amico.
Savino Tamanza nasce a Bergamo il 15 luglio 1946. In gioventù frequenta il Fronte Monarchico Giovanile, scrive per il Giornale di Bergamo ed è anche gallerista d’arte. In questo periodo della vita incontra Alleanza Cattolica e per suo tramite «scopre» gli Esercizi Spirituali di sant’Ignazio di Loyola, che predicherà numerose volte nella sua vita, e matura la vocazione sacerdotale.
Compie la vestizione religiosa il 2 febbraio 1978 nel seminario di Ecône, in Svizzera, della Fraternità sacerdotale San Pio X fondata dal vescovo mons. Marcel Lefebvre (1905-1991). Nel 1981 segue don Pietro Cantoni — che era insegnante di teologia a Ecône e si era staccato da mons. Lefebvre con motivate ragioni teologiche — e lascia dunque il seminario svizzero per tornare in Italia, nella diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, accolto dal vescovo mons. Aldo Forzoni (1912-1991). Ordinato sacerdote il 17 giugno 1984, rimane inizialmente nella comunità formatasi a Filetto, quindi svolge il ministero di parroco nel territorio diocesano. Dall’ottobre del 1984 al 1992 è a Montignoso Sant’Eustachio, mentre dal 1992 al 1995 è parroco in solidum a Canevara. Successivamente si trasferisce in Lunigiana: dal 1997 al 1999 è amministratore parrocchiale di Terrarossa e Fornoli, mentre dal settembre dello stesso anno è cappellano nell’ospedale di Pontremoli; dal 2000 al 2006, inoltre, è viceparroco nelle parrocchie della Valdantena e della Valle del Bratello.
Sempre pronto ad aiutare, a farsi tutto per tutti, opera instancabilmente al servizio dei più deboli e disperati. Pur incardinato nella diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, è spesso presente nella sua amata Bergamo, dove rientra nel 2006 — svolgendo il ministero pastorale a Ponte San Pietro e a Torre Boldone — anche per assistere l’anziana mamma e dove continua il suo straordinario servizio spirituale e assistenziale. Qui viene raggiunto dall’epidemia di Coronavirus e muore all’ospedale Papa Giovanni XXIII il 21 marzo 2020.
Domenica, 21 marzo 2021