Carissimi amici,
come era facilmente prevedibile, nel clima infuocato della campagna elettorale stanno girando una serie di notizie riguardanti il Comitato Difendiamo i Nostri Figli ed il mondo del Family Day distorte, fuorvianti, spesso manipolate. Insieme a tutti gli Amici del Comitato nazionale abbiamo preso la decisione di tenerci fuori da ogni polemica, assolutamente convinti che ogni tono polemico è dannoso, inutile e non serve ad altro che a confondere ed alimentare chi, appunto, di polemica vive.
Sento, dunque, la necessità di esporvi la nostra linea di condotta, in piena coerenza al patto morale che ho stretto con voi in occasione dei nostri due stupendi Family Day, che tutti portiamo nel cuore. Scuserete il modo sintetico, ma amo molto di più lavorare con impegno e nel silenzio, che trastullarmi sui social con verbosità spesso inutili.
Massimo Gandolfini non si candiderà con nessuno.
Il Comitato ha una vocazione culturale e sociale, prepolitica, che ne costituisce l’anima profonda e che continuerà a svolgere anche dopo le prossime elezioni. Siamo sempre più convinti che la salvezza per i nostri figli, le nostre famiglie ed il nostro Paese non verrà da nessun partito, ma da un servizio leale, onesto, quotidiano, assiduo ai principi di Verità e Bene che fondano il bene comune e la società davvero civile. La ricompensa per questo enorme impegno e lavoro ci verrà dalla soddisfazione stessa che il fare il Bene genera e da Chi, vedendo nel segreto, conosce le intenzioni ancora prima dei fatti.
Il nostro Comitato ha scelto di non fondare un suo partito o un nuovo partito, considerando proprio compito “contaminare” tutti i partiti con quei valori e principi antropologici che fondano l’umano stesso, dal momento della vita nascente, dal concepimento, fino al tramonto naturale della stessa. Tutti sapete bene che mi riferisco ai valori della vita, bene fondante ogni altro bene ed indisponibile all’arbitrio soggettivo, della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, con la conseguenza del riconoscimento senza indugi della responsabilità educativa dei genitori verso i figli.
Fino a pochi decenni fa, proclamare questi valori poteva considerarsi un esercizio accademico e addirittura una inutile perdita di tempo. Dal 1970 (legge sul divorzio) e soprattutto dal 1978 (iniqua legge 194 sulla legalizzazione dell’omicidio di un bimbo innocente nella culla che lo accoglie prima del parto), non è più così. Anzi è diventato un obbligo ineludibile per ogni retta coscienza. Se vogliamo restringere il campo temporale ai nostri ultimi anni, basterà ricordare che in questa ultima XVII legislatura si è allargata l’offerta di divorzio, si è legalizzato di fatto il matrimonio fra persone di pari sesso, si è aperta la strada all’eutanasia, e si sono gettate le basi per togliere la libertà di pensiero ed espressione (cosiddetta legge antiomofobia), introdurre l’educazione Gender nelle scuole, sponsorizzare la compravendita dei bimbi con fecondazione artificiale, utero in affitto e adozioni omogenitoriali.
Abbiamo lottato con tenacia, passione, lacrime e sangue, senza un solo euro di sponsorizzazione, se non quello delle nostre stesse tasche. Siamo stati aiutati da un manipolo di “eroici e valorosi” parlamentari dell’area di centrodestra, cui va tutta la nostra riconoscenza e gratitudine, ma – come è noto – la protervia di chi ha detenuto il potere dei seggi in parlamento non ha ascoltato ragioni, neppure quelle di minimo buon senso, imponendo agli italiani ciò che non fa parte del patrimonio culturale della nostra civiltà.
Chiarito, dunque, che il lavoro del nostro Comitato continua ( si pensi alle decine di migliaia di convegni, conferenze, incontri, tavole rotonde che abbiamo realizzato in ogni angolo d’Italia nei soli tre anni della nostra esistenza), ci tocca oggi di affrontare con concretezza e lucidità il prossimo futuro che ci sta davanti.
È necessario contaminare con i nostri valori e principi gli strumenti istituzionali che costruiscono i parlamenti, luogo dove si modellano le leggi. Questi strumenti si chiamano “partiti”. Proprio questa è la nostra azione di oggi, con la speranza di raggiungere la meta di far sentire la nostra voce fuori e dentro le istituzioni. È comprensibile – per il pathos che certamente le genera – ma ingenua ed inaccettabile la posizione di chi è pronto sempre a criticare, a presentarsi come l’unico “puro”, che sa tutto e che elargisce consigli che sanno di pura illusione. Abbiamo il dovere di stare con i piedi per terra e gli occhi e la mente rivolti al Cielo, chiedendo aiuto, sostegno, discernimento.
Dunque, ecco la strada che abbiamo scelto di percorrere:
– Nessun partito è il partito del Family Day;
– Abbiamo chiesto a tutti i partiti presenti in Parlamento di sottoscrivere un nostro “Manifesto” che elenca dieci punti fondamentali per la promozione e la difesa della vita, della famiglia e della liberta’ educativa dei genitori;
– A ulteriore garanzia che ci sia la concreta volontà di collaborazione, e sostegno delle nostre istanze, abbiamo chiesto che vengano candidati uomini del Family Day nelle liste elettorali delle prossime elezioni;
– Indicheremo, dunque (ormai è questione di pochi giorni), al grande popolo del Family Day quali partiti hanno accolto le nostre richieste;
– Ferma restando, naturalmente, l’assoluta libertà di pensiero e di voto di ciascuno, avremo la possibilità di realizzare quel compito che ci siamo assunti con tutti Voi la sera del Circo Massimo, quando vi promettemmo di indicarvi uomini e partiti che possono rappresentarci.
Permettetemi un’ultima considerazione, con la franchezza con la quale mi sono sempre rivolto a Voi e a tutti i mass media che mi hanno intervistato sull’argomento. Nessun partito che abbia concrete probabilità di entrare nel prossimo parlamento ci rappresenta completamente. Vi sono luci e ombre, un po’ qua un po’ là. Certamente, però, considerati i loro programmi e la loro concreta storia politica anche recente, ci sono partiti che NON possono rappresentarci (al netto di radicali conversioni dell’ultima ora… magari!): PD, LIBERI e UGUALI, M5S, PIÙ EUROPA (Bonino e Tabacci). A questi non giunga il nostro voto!
Ci attendono settimane difficili, certamente caotiche e non prive di delusioni e sofferenze. Vi chiedo di tenere ben fissa la barra del timone dell’onestà, della lealtà, del sostegno reciproco, ricordandovi che è opera diabolica la divisione, etimologicamente e storicamente.
Spero che Vi possa fare da concreta “garanzia” che tutto il mio personale impegno non è sostenuto da altro interesse che non sia quello di servire il Bene e la Verità, le nostre famiglie e i nostri figli e nipoti, la buona civiltà del nostro Bel Paese.
Certamente vi terrò aggiornati nei prossimi giorni e grazie per il vostro prezioso ed indispensabile sostegno.
Un abbraccio a tutti e ciascuno.
*Massimo Gandolfini*