Non solo il Coronavirus uccide l’Europa…
di Antonio Mondelli
Mentre migliaia di medici da oltre un anno mettono a rischio la propria vita per sottrarre alla morte milioni di esseri umani aggrediti dal coronavirus, in Europa sta avanzando “un battaglione della morte” che mira a legalizzare nei diversi paesi europei il suicidio assistito o, cosa ancor più grave, l’eutanasia attiva. In Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Francia con alterne fortune la “buona morte” (sic !!!) avanza e conquista nuove nazioni ma anche e soprattutto nuovi cuori e nuovi consensi.
In Italia il 20 aprile, l’associazione Luca Coscioni ha depositato in Cassazione la richiesta per un referendum parzialmente abrogativo dell’art.579 del codice penale che sanziona come reato “l’omicidio del consenziente” e tra luglio e settembre proverà a raccogliere le 500.000 firme per arrivare al voto referendario.
In Spagna, lo scorso 18 marzo, nonostante la forte condanna della Chiesa Cattolica, il governo socialista guidato da Pedro Sanchez con una larga maggioranza (202 deputati su 350) ha approvato la legalizzazione dell’eutanasia permettendo così alla Spagna di raggiungere Olanda, Belgio e Lussemburgo nel club dei paesi europei nei quali è lecito chiedere allo Stato la soppressione della propria vita.
In Portogallo, il 29 gennaio scorso, con 136 voti a favore 78 contrari e 4 astenuti è stata approvata una legge che depenalizza l’eutanasia e solo grazie all’intervento della Corte Costituzionale – chiamata in causa dal Presidente della Repubblica Marcelo Rebeto de Sousa – ne è stata bloccata la sua promulgazione.
In Irlanda, la proposta di legge “morire con dignità”, che mira a legalizzare l’eutanasia, prosegue senza particolari ostacoli il suo iter parlamentare.
Infine, in Francia, l’8 aprile di quest’anno, il progetto di legge “Falorni” volto a riconoscere il diritto a un “fine vita libero nella scelta” è stato rinviato a data da destinarsi grazie al lavoro dei parlamentari “repubblicani” fatto di intelligente tecnica ostruzionistica e di serio confronto sulle idee con quei parlamentari della maggioranza a disagio su questi temi etici.
E così l’Europa che un tempo è stata la fattrice dei valori a difesa della “persona” e della intangibilità della vita umana in qualsiasi condizione essa sia, si fa oggi portavoce di una cultura di morte.
Ma esiste un vaccino per questa “pandemia” che avanza? Cosa possiamo fare per sconfiggere questo “battaglione della morte” che sembra così invincibile e inarrestabile?
Appoggiare, sostenere ed aiutare una classe politica tecnicamente preparata e capace di sentirsi libera dal “politicamente corretto” può certamente servire: quanto accaduto in Francia e in Portogallo ne sono la prova evidente.
Ma il “battaglione della morte” si ferma solo aiutando i popoli europei a riscoprire la bellezza di una cultura della vita che vede in ogni essere umano – dal concepimento fino alla sua morte naturale – il volto del suo Creatore.
Mercoledì, 28 aprile 2021