Gandolfini: “No ad una legge che riduce il medico a mero esecutore della volontà di morire”
“Ringraziamo Papa Francesco per le parole di incoraggiamento, pronunciate ieri all’Angelus, rivolte a chi è impegnato in favore della cultura della vita”, ha dichiarato Massimo Gandolfini, presidente del Comitato promotore del Family Day.
“Cogliamo questa propizia occasione per ribadire il nostro categorico ‘no’ ad ogni forma di eutanasia, anche quella nascosta sotto il principio dell’autodeterminazione del paziente. Purtroppo il suicidio ha sempre accompagnato la storia dell’umanità, ma è assolutamente inaccettabile introdurre un provvedimento legislativo che lo legittimi. Il suicidio assistito è una barbarie che nega il valore dell’assistenza e dell’accompagnamento della persona fragile, inducendola a percepirsi come un peso per la famiglia e per la società; tale condizione di fragilità non è altro che l’anticamera della richiesta eutanasica”, prosegue Gandolfini. “Ribadiamo che sospendere l’alimentazione e l’idratazione ad un essere umano significa fargli mancare cure di sostegno vitale che nulla hanno a che fare con l‘accanimento terapeutico, con conseguente morte del paziente per fame e per sete. Tali atti sono inaccettabili nell’ambito di una società veramente civile”, afferma ancora Gandolfini. “È da rigettare quindi la vincolatività delle disposizioni anticipate (Dat), richiesta dal ddl in discussone alla Camera, in quanto svilisce il ruolo e il dovere deontologico del medico che è sempre di sostegno alla vita e alla salute. Un medico, in altre parole, non può essere ridotto a mero esecutore di un percorso di morte, scelto tramite una semplice dichiarazione che non prevede nemmeno una valutazione psichiatrica del paziente che la sottoscrive”, aggiunge il presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli. “Stiamo seguendo con grande attenzione l’attività parlamentare perché abbiamo promesso al popolo del Family Day che, in prossimità del prossimo passaggio elettorale, indicheremo con precisione chi è degno del nostro voto perché ha difeso la vita. Abbiamo dimostrato di avere buona memoria con il referendum costituzionale e continueremo a farlo in occasione delle prossime elezioni”, conclude Massimo Gandolfini.
Roma, 6 febbraio 2017
Comitato Difendiamo i Nostri Figli
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