Categoria:Saggio
Autore:Luigi Taparelli d’Azeglio
Pagine: 120
Prezzo: €12,90
Anno: 2016
Editore:D’Ettoris, Crotone
ISBN: 8893280035
L’opera ripropone, a circa un secolo e mezzo di distanza dalla prima edizione del 1847, la Nota sulla nazionalità del padre gesuita Luigi Taparelli d’Azeglio (1793-1862), uno dei più noti e brillanti filosofi e sociologi conservatori del secolo XIX, che intendeva proporre una soluzione non traumatica al problema dell’unificazione della Penisola, evitando ogni rottura con la tradizione politica e religiosa del popolo italiano, come invece avvenne. Il padre Taparelli contestava l’uso distorto del termine «nazione», ben diverso dalla patria, che, aprendo la strada allo Stato moderno, si avvale del potere per imporre sui territori sotto la propria amministrazione l’uniformità di lingua e di costumi, nonché per esigere e produrre artificiosamente l’unità nazionale. Riteneva, inoltre, che l’affermazione del principio di nazionalità come assoluto avrebbe compromesso l’universalismo cattolico e ribadiva, in alternativa, l’importanza dei grandi imperi, nei quali «[…] la vastità dei disegni politici, l’energia degli sentimenti accumulati, l’imponenza delle forze messe assieme conferiscono un carattere di grande nobiltà ed efficacia all’azione politica» (pag. 91).
Consigliabile per approfondimenti sulla crisi dello Stato nazionale e sui nodi irrisolti del cosiddetto Risorgimento