Frammento 67
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La cristiana certezza della impossibilità della sconfitta definitiva – in questo caso dell’abbruttimento totale – non ci esime dal contrastarne ogni eventualità parziale e dall’operare affinché, lentamente o rapidamente, come Dio vorrà, l’uomo perda l’eccessiva fiducia che nutre nella ragione e torni a sentirsi, com’è, bisognoso di verità e di cura, cioè di dogma e di rito, di dottrina e ascesi, scoprendo come le modalità della vita religiosa non si son punto allontanate da lui e dal suo mondo, ma vivivono una vita latente e potenziale, sotto i camuffamenti più impropri e più strani.
Prefazione a Mircea Eliade (1907-1986), Mito e realtà, trad. it., Borla, Leumann (Torino) 1966, p. 17