Frammento 93
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L’aborto, «uccisione dell’innocente», soppressione “a richiesta di parte” del feto, del piccolo d’uomo inabitante nel seno materno, si situa su una linea permissiva di rivendicazioni “liberali” e “individualistiche”, che passano attraverso il divorzio e puntano nella direzione del “diritto al suicidio” e quindi in quella dell’eutanasia. È espressione della volontà del più forte di vedere sanzionata e legalizzata la sua condizione di più forte, affinché, attraverso l’uso di questa forza, possa essere più felice o meno infelice ‒ a seconda delle gradazioni di decadenza! ‒, o perfino impedire l’infelicità altrui, di volta in volta il nascituro “quasi certamente tarato” o difficilmente “umanizzabile”, o il prossimo tutto “in esplosione demografica”.
Contro il comunismo e l’aborto la lotta deve essere una sola, in Cristianità. Organo ufficiale di Alleanza Cattolica, anno IV n. 15, gennaio-febbraio 1976, p. 2