Suicidio Bertocco – Gandolfini ( Family day ): ” Bertocco non era malato terminale ma disabile lasciato senza assistenza dignitosa. Eutanasia strumento per affermare la società dello scarto ”
“Il drammatico caso di Loris Bertocco, l’uomo di 59 anni di Fiesso d’Artico che ieri si è andato a suicidare in Svizzera, non può essere strumentalizzato per chiedere una legge sull’eutanasia. Non si tratta infatti di un malato in fase terminale o affetto da una malattia non curabile ma di una persona che, malgrado una gravissima disabilità, aveva una vita piena e molto attiva, anche nel campo dell’impegno politico. Il vero calvario di Bertocco, come ammesso da lui stesso nella sua “lettera testamento” di denuncia, è stato l’abbandono della società civile e dello Stato. La sua scelta è legata alla disperazione esistenziale di una persona lasciata sola da tutti. I suoi appelli al diritto di ricevere un’assistenza adeguata sono infatti più volte caduti nel vuoto e lui è rimasto senza più sostegni e soldi per curarsi”, così Massimo Gandolfini presidente del comitato promotore del Family day.
“Se passa il principio che ci sono vite che non sono degne di essere vissute e che le istituzioni non possono farsi carico dell’assistenza ai soggetti più fragili – prosegue Gandolfini – arriverà presto il momento in cui per tagliare pesanti spese sanitarie si comminerà la cosiddetta eutanasia di Stato, cosa che sta già accadendo in Olanda e Belgio”.
“Ci poniamo quindi una domanda: come mai non si trovano fondi sufficienti per il sostegno alla disabilità mentre sono disponibili risorse per la fecondazione artificiale eterologa che è stata inserita nei Lea? La politica è chiamata a delle scelte e quella operata nella fattispecie è sicuramente di natura ideologica”, afferma ancora il presidente del Family day.
“In Italia abbiamo centinaia di migliaia di anziani e disabili a quali attualmente non è garantita un’assistenza dignitosa – continua Gandolfini -, offrire loro la strada del suicidio assistito come soluzione alle sofferenze svela la mentalità tipica della filosofia delle vite indegne di essere vissute e della società dello scarto più volte denunciata da Papa Francesco”.
“I sentimenti di solidarietà e compassione saranno cancellati nel nome del principio dell’autodeterminazione che, in realtà, cela solo il desiderio dello Stato di sottrarsi ai suoi doveri assistenziali verso gli ultimi e più fragili”, conclude Gandolfini.
Roma, 12 ottobre 2016 Comitato Difendiamo i Nostri figli