Il 28 febbraio 2008 è nato al cielo l’abate dom Gérard Calvet O.S.B., una figura di spicco del mondo cattolico francese.
Nato a Bordeaux 1l 18 novembre 1927, prende l’abito benedettino nell’abbazia di Madiran il 2 febbraio 1950. Pronuncia i voti solenni nella comunità di Tournay il 18 febbraio 1954 ed è ordinato sacerdote il 13 maggio 1956. Nel 1963 è in Brasile dove il monastero di Tournay ha una fondazione. Al suo ritorno nel 1968 rimane scosso dalle prime avvisaglie della riforma liturgica in atto e a poco a poco matura la decisione di dar vita a una comunità di monaci che conservino la tradizione liturgica romana nella forma ricevuta prima delle riforme. Questo diventa il compito della sua vita, mai disgiunto da una visione d’insieme che pone la liturgia in un contesto teologico, spirituale e sociale ben più vasto, di cui è un segno anche la benevolenza e la simpatia dimostrata per l’apostolato di Alleanza Cattolica. Di carattere forte, ma anche prudente e realista, dom Calvet conduce la sua battaglia chiedendo aiuto — a partire dal 1974 — a mons. Marcel Lefebvre (1905-1991) per l’ordinazione dei suoi monaci, ma se ne distacca nel 1988 in seguito alle ordinazioni episcopali irregolari avvenute a Ecône, mentre da Roma gli viene offerta la possibilità di continuare la sua battaglia per la conservazione del patrimonio liturgico nella piena regolarità canonica senza nessun compromesso inaccettabile. È così che dapprima a Bédoin e poi a Le Barroux si viene formando una rigogliosa comunità monastica, composta soprattutto da giovani, che costituisce il segno vivente e la testimonianza concreta della benedizione divina sul suo impegno per lo splendore della liturgia, che è a sua volta — secondo la famosa espressione di dom Prosper Guéranger (1805-1875) — “la stessa tradizione nel suo grado più alto di potenza e solennità” (Institutions liturgiques, vol. I, Fleuriot-Débécourt, Le Mans-Parigi 1840, p. 3). Benedetto abate dell’abbazia autonoma di Santa Maddalena a Le Barroux il 2 luglio 1989, dom Calvet conduce la sua comunità con mano sicura e saggezza pastorale, attraverso difficoltà, abbandoni e nuove fondazioni fino al novembre del 2003.
Ora lascia in terra un’eredità preziosa e continua in cielo il suo ministero di contemplativo, di liturgo e d’intercessore.