Da ilMezzogiorno del 29/03/30
Colpiscine uno per educarne cento?
Il Sindaco di Giulianova viene denunciato dai consiglieri di opposizione e da alcuni concittadini. I carabinieri prontamente intervengono e riferiscono i fatti alla Procura della Repubblica. Quale crimine ha commesso il primo cittadino abruzzese? Corruzione, concussione, peculato? Nulla di tutto questo. Ha partecipato all’atto di consacrazione della città alla Madonna dello Splendore. Non è ipotesi contemplata nel codice penale (anche quello vigente all’epoca del Covid-19). “Non aveva l’autocertificazione!”, si è detto. Ma allora, qualche domanda si impone: ci si duole dell’uso della fascia tricolore? Sarebbe allora bastata una delibera del Consiglio o di Giunta per tacitare i denuncianti? Oppure è l’atto in sé che dà fastidio, quasi che non si voglia riconoscere alla fede, anche in momenti tragici quale quelli che stiamo
vivendo, un ruolo anche pubblico? Se così è, siamo certi che tanti altri Sindaci seguiranno l’esempio del primo cittadino di Giulianova, non cedendo alle intimidazioni, anche se per interposti carabinieri.
(ilMezzogiorno) GIULIANOVA Il Sindaco di Giulianova in un atto pubblico si è inginocchiato e ha deposto la fascia tricolore all’altare della Madonna dello Splendore, affidando la città a Maria. Sulla base di una segnalazione i carabinieri sono arrivati alla cerimonia e hanno fatto rapporto alla Procura della Repubblica. Così è partita la denuncia. Ora, in un’intervista rilasciata a TGCom24 il Sindaco spiega nei dettagli come sono andate le cose. Sindaco, circolava senza l’autocertificazione? “Ma a me non servono autodichiarazioni nelle mie funzioni. Ho partecipato a un rito a porte chiuse, invitato dal vescovo di Teramo e dai parroci della mia città. E’ una tradizione che risale al 1500 quella di affidare Giulianova alla nostra Madonna dello Splendore e già altri primi cittadini, Siena, Ascoli, hanno consegnato nei giorni scorsi le chiavi della città o la fascia tricolore al proprio patrono in attesa che passi questa emergenza“. Quindi cosa è successo? “Mi è stato riferito che durante la funzione due carabinieri sono entrati in chiesa per fermare la liturgia, ma sulla soglia sono stati invitati a uscire. Così due militari in borghese mi hanno atteso fuori dal santuario per riprendermi con la telecamera. Ho fatto presente che sono un pubblico ufficiale e per questo autorizzato a spostarmi senza i vincoli del Dpcm. Poi dai giornali locali ho saputo di essere stato denunciato da consiglieri dell’opposizione e da alcuni cittadini. Ho contattato il comandante della stazione di Giulianova che mi ha confermato la denuncia a mio carico e degli altri presenti trasmessa alla Procura. Aspetterò l’esito dell’iter”. La prima reazione? “Grande stupore, davvero. Come anche i miei concittadini sanno, combattendo da due anni contro un tumore, proprio perché immunodepresso, da due settimane lavoro da casa. Quella cerimonia rappresentava quindi la mia prima uscita dall’emergenza coronavirus e non nascondo che avevo un po’ di paura per la mia salute. Ma ho ritenuto il gesto così importante da farlo. Anche il vescovo mi ha manifestato la sua sorpresa per quanto accaduto in seguito. Ricordo che le chiese sono strutture dello Stato Vaticano, anche di questi tempi restano aperte, senza funzioni, certo, per evitare assembramenti, ma noi abbiamo rispettato tutti i dettami: distanze, mascherine…”. La fede che interferisce con la laicità della sua figura istituzionale?
“Quello fatto è stato un gesto di fede molto sentito non solo da me, ma da tutta la cittadinanza. In anticipo tutti erano a conoscenza di questa cerimonia del 25 marzo, tanti l’hanno seguita in streaming, non potendo partecipare. E sulle mie pagine social sono arrivati tanti commenti e ringraziamenti. C’è una grande devozione alla Madonna dello Splendore; da sempre la città si affida a lei; l’ultima volta era stato durante il Giubileo del 2000. E vorrei sottolineare che come Amministrazione ci stiamo dando da fare, comunque, in tutti i campi”. Come?
“Grazie alle donazioni di imprenditori e singoli cittadini, l’Amministrazione ha potuto consegnare 2mila mascherine alla Asl; due respiratori di ultima generazione al Reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Giulianova; calzari realizzati da un artigiano al Reparto di Malattie Infettive di Teramo. Non ci fermerà in questa battaglia un tale spiacevole episodio”.
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