Pio XII, Cristianità n. 136-137 (1986)
Discorso ai partecipanti al Convegno internazionale della Pax Christi, del 13-9-1952, in Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, vol. XIV, p. 307. Traduzione dal francese e titolo redazionali.
Guerra, guerra fredda e propaganda pacifista
Il giudizio morale che […] merita [la guerra fredda] sarà lo stesso, analogamente, di quello sulla guerra nel senso del diritto naturale e internazionale. L’offensiva, quando si tratta della guerra fredda, deve essere condannata incondizionatamente dalla morale. Se si produce, l’attaccato o gli attaccati pacifici hanno non soltanto il diritto, ma anche il dovere di difendersi. Nessuno Stato o nessun gruppo di Stati può accettare tranquillamente la schiavitù politica e la rovina economica. Essi devono assicurare la difesa del bene comune dei loro popoli. Questa tende ad arrestare l’attacco e a ottenere che le misure politiche ed economiche si adattino onestamente e completamente allo stato di pace che regna nel senso puramente giuridico fra l’attaccante e l’attaccato.
Anche nella questione della guerra fredda, il pensiero del cattolico e della Chiesa è realistico. La Chiesa crede alla pace e non si stancherà di ricordare agli uomini di Stato responsabili e ai politici che anche le complicazioni politiche ed economiche attuali possono essere risolte in modo amichevole attraverso la buona volontà di tutte le parti interessate. D’altre parte la Chiesa deve tenere conto delle potenze oscure, che sono sempre state all’opera nella storia. Questo è anche il motivo per cui essa diffida di ogni propaganda pacifista, nella quale si abusa della parola «pace» per nascondere fini inconfessati.
Pio XII