• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa al piè di pagina
Alleanza Cattolica

Alleanza Cattolica

Cristianità

  • Cristianità
    • La rivista Cristianità – indici
    • Abbonarsi
    • Quaderni di Cristianità
    • Edizioni Cristianità
  • Temi
    • Famiglia
      • Educazione
      • Matrimonio
      • Family day
    • Aborto
    • Divorzio
    • Droga
    • Fine vita
      • Omosessualità
    • Unioni civili
    • Dizionario del Pensiero Forte
    • Affidamento a Maria
      • Appello ai Vescovi e ai Sindaci d’Italia
      • L’affidamento alla Madonna dei Vescovi
      • Affidamento alla Madonna da parte dei sindaci
  • Rubriche
    • Voce del Magistero
      • Angelus
      • Udienze
      • Regina coeli
      • Discorsi
      • Magistero episcopale
    • Lo scaffale
    • Via Pulchritudinis
      • Arte
      • Architettura
      • Cinema
      • Costume
      • Iconografia
      • Letteratura
      • Musica
      • Teatro
    • Nel mondo…
      • Italia
        • Elezioni 2022
      • Africa
      • Centro america
      • Europa
      • Medio Oriente
      • Mediterraneo
      • Nord America
      • Sud America
      • Sud-est Asiatico
    • Economia
    • Interviste
    • Comunicati
    • English version
    • Versión en Español
  • Spiritualità
    • Il pensiero del giorno
    • Cammei di Santità
    • Esercizi di Sant’Ignazio
    • Le preghiere della tradizione
    • Sante Messe del mese
      • Ora di adorazione
  • Lettere agli amici
  • Eventi
  • Audio e Video
    • Video
      • Riflessioni di Marco Invernizzi
      • Storia della Chiesa
      • Geopolitica
      • Islam: ieri e oggi
      • Video interviste
      • Convegni
      • Conferenze
    • Scuole estive
    • Audio
    • Radio Maria
Ti trovi qui: Home / In evidenza / Ha vinto l’idea che Charlie ha “bisogno” di morire

Ha vinto l’idea che Charlie ha “bisogno” di morire

25 Luglio 2017 - Autore: Chiara Mantovani

di Chiara Mantovani

«Ormai è troppo tardi». «I danni al cervello e ai muscoli sono troppo estesi». «L’unica cosa è una morte dignitosa». «Noi genitori ci arrendiamo: lasciamo andare Charlie dagli angeli».

Dopo aver interpretato gli ultimi esami strumentali, i medici hanno parlato con i genitori di Charlie, hanno confermato che è molto malato, che ormai la cura rifiutata da cinque mesi non avrebbe possibilità di modificare la situazione, che non migliorerà mai e che la speranza si è consumata in una attesa vana.

In realtà, in questa brutta storia l’unica cosa consumata è la verità. Bruciata, ingannata, sfigurata. Adesso il velo è caduto: Charlie non vedrà il primo compleanno perché ha vinto l’idea che la morte è a misura del suo bisogno. Ha vinto l’idea che lui ha bisogno di morire. Di fronte a una diagnosi certa di malattia grave, di danno irreversibile procurato – tra l’altro – anche da omissione di terapia, in molti (medici, giudici, opinion leader) hanno sentenziato che «è nel migliore interesse di Charlie morire. Confermo il mio verdetto di aprile». Così ha dichiarato il giudice Nicholas Francis.

Questa è la sentenza che sconfigge il convincimento che ha fondato la civiltà occidentale: ogni uomo ha diritto a vivere la propria vita. Ha vinto, nobilitata dal diritto, l’idea che ci sono vite degne e vite indegne. Non ha perso la pietà: gronderà – ha già cominciato dalle parole dello stesso giudice: «Nessuno di noi può comprendere l’agonia dei genitori» – dalle righe dei giornalisti, dei politici, di chiunque ne parlerà. Ma è una pietà puramente emozionale, inutile e anche un po’ ipocrita. Non è neppure quell’avvertire ancora confuso che anche qualche pagano ragionevole sapeva elaborare, quando argomentava contro ogni moda di allora che la vita umana fosse una faccenda terribilmente seria e preziosa. No, questa moderna è la pietà dei raffinati utilitaristi, ancora un po’ necessaria per mascherare il nichilismo: chi non serve, chi non è al top, chi costa soldi-dolore-fatica-sofferenza è meglio scartarlo subito.

Grazie, Charlie: vedi se ti riesce di continuare a farci ragionare sul senso della tua vita. Potresti essere la persona più utile di questi tempi terribili.

Condividi:

  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)

Correlati

Archiviato in:In evidenza, Riflessioni

Footer

Alleanza Cattolica

Viale Parioli 40, 00197 Roma
tel. +39 349 50.07.708
IBAN: IT59N0623012604000030223995
info@alleanzacattolica.org

Cristianità

c.p. 185 – 29100 Piacenza
tel. +39 349 50.07.708
C.F. 00255140337

Chi siamo

  • Presentazione
  • Statuto
  • Riconoscimento ecclesiale
  • Decreto Indulgenza
  • Inter nos
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter
  • Youtube

Iscriviti alle Newsletter

Controlla la tua casella di posta o la cartella spam per confermare la tua iscrizione

Copyright © 2023 Alleanza Cattolica · Accedi