Pio XI, Cristianità n. 59 (1980)
Enciclica Divini illius Magistri, del 31-12-1929, in Le encicliche sociali dei Papi. Da Pio IX a Pio XII (1864-1956), a cura di Igino Giordani, 4ª ed. corretta e aumentata, Studium, Roma 1956, pp. 361-362.
I DOVERI DEI GENITORI CRISTIANI
Primo ambiente naturale e necessario dell’educazione è la famiglia, a ciò appunto destinata dal Creatore. Onde, di regola, l’educazione più efficace e duratura è quella che si riceve in bene ordinata e disciplinata famiglia cristiana, tanto più efficace, quanto più chiaro e costante vi splende il buon esempio dei genitori, sopra tutti, e degli altri domestici.
Non è Nostra intenzione voler qui trattare di proposito, anche toccando i soli punti principali, dell’educazione domestica, tanto ampia è la materia, sulla quale, del resto, non mancano speciali trattazioni, antiche e moderne, di autori di sana dottrina cattolica, tra cui appare degno di speciale menzione il […] trattato dell’Antoniano: Della educazione cristiana dei figliuoli, che San Carlo Borromeo faceva leggere pubblicamente ai genitori insieme adunati nelle Chiese.
Vogliamo però richiamare in modo speciale la vostra attenzione, venerabili Fratelli e figli diletti, sul lagrimevole scadimento odierno dell’educazione familiare. Agli uffici e alle professioni della vita temporale e terrena, certo di minore importanza, si premettono lunghi studi ed accurata preparazione, laddove all’ufficio e dovere fondamentale della educazione dei figli sono oggi poco o punto preparati molti dei genitori, troppo immersi nelle cure temporali. Ad indebolire l’influenza dell’ambiente familiare si aggiunge oggi il fatto che, quasi da per tutto, si tende ad allontanare sempre più dalla famiglia la fanciullezza sin dai più teneri anni, sotto varii pretesti, siano economici, dell’industria o del commercio, o siano politici; e vi è paese dove si strappano i fanciulli dal seno della famiglia, per formarli (o, per più veramente dire, per deformarli e depravarli), in associazioni e scuole senza Dio, all’irreligiosità e all’odio, secondo le estreme teorie socialiste, rinnovandosi una vera e più orrenda strage degli innocenti.
Scongiuriamo, pertanto, nelle viscere di Gesù Cristo, i Pastori delle anime di adoperare ogni mezzo, nelle istruzioni e nei catechismi, con la voce e con gli scritti divulgati largamente, per ammonire i genitori cristiani dei loro gravissimi obblighi, e non tanto teoricamente o genericamente, quanto praticamente e in particolare dei loro singoli doveri rispetto all’educazione religiosa, morale e civile dei figli e dei metodi più acconci ad attuarla efficacemente, oltre l’esempio della loro vita. A siffatte istruzioni pratiche non disdegnò di scendere l’Apostolo delle «Padri, non provocate ad ira i vostri figli» (Ef. 6, 4); il che non è tanto effetto dell’eccessiva genti, nelle sue epistole, particolarmente in quella agli Efesi, dove, tra le altre cose, ammonisce: severità, quanto principalmente dell’impazienza, dell’ignoranza dei modi più acconci alla fruttuosa correzione, e anche della ormai troppo comune rilassatezza della disciplina familiare, onde crescono negli adolescenti le passioni indomite. Attendano perciò i genitori, e tutti gli educatori con essi, ad usare rettamente dell’autorità loro data da Dio, di cui sono in vero senso vicarii, non per il proprio comodo, ma per la retta istituzione dei figli nel santo e filiale «timore di Dio, principio della sapienza» (Sal. 110, 10), sul quale soltanto si fonda solidamente il rispetto all’autorità, senza di cui non può sussistere né ordine, né tranquillità, né benessere alcuno nella famiglia e nella società.
PIO XI