
Il pericolo viene da fuori, dai cosiddetti “poteri forti”
di Marco Invernizzi
Leggere troppo i giornali può far male, perché c’è sempre il rischio di assumere le derive ideologiche che vengono proposte. Però è estremamente utile per capire gli umori che crescono nella pancia del corpo sociale. Leggete per esempio l’articolo di Francesco Verderami sul Corriere della Sera di sabato scorso 15 febbraio. Tratta del governo italiano, dei pericoli che corre, della loro provenienza, delle prossime battaglie per la sopravvivenza del governo Meloni al quale molti italiani sono particolarmente affezionati.
Il pericolo non viene dall’interno. L’opposizione è impegnata in un’altra partita, quella per il secondo posto. Troppo divisa, incapace di allearsi, poiché è consapevole che probabilmente non vincerebbe neppure se dovesse trovare la quadra per presentarsi unita alle elezioni, probabilmente i diversi protagonisti preferiscono impegnarsi per il secondo posto.
Il pericolo attuale viene dall’estero.
Verderami fa due esempi. Il primo riguarda il controllo di Generali, il colosso assicurativo “entrato nelle mire dei francesi di Natixis”. Per Meloni è una questione della massima importanza, perché secondo lei, come scrive sempre Verderami, “di lì passa il principio stesso di sovranità nazionale”. Generali è la cassaforte d’Italia, o il bancomat come l’ha definita un banchiere, e riguarda il controllo “sul risparmio nazionale e soprattutto su un pezzo sostanzioso del nostro debito pubblico” (Giórgio Mulè, Forza Italia).
Poi c’è il caso Paragon, la società israeliana che fornisce sistemi di spyware su cui sta indagando anche il Copasir, “dopo la notizia che alcuni giornalisti italiani sono rimasti vittime di spionaggio attraverso i loro cellulari”. Verderami si pone alcune domande. Come mai su novanta giornalisti sono stati coinvolti solo due italiani? Forse “si tratta di una manovra finanziaria che riguarda l’acquisizione dell’azienda da parte di una società americana?”.
Sono soltanto domande e supposizioni per ora. Apparentemente, proprio all’estero Meloni ha puntato la sua credibilità in questa prima metà della legislatura, riuscendo a dare una immagine molto positiva del suo governo, legato fortemente all’Occidente attraverso l’amicizia con Trump, e unico governo stabile al momento fra i principali paesi europei. Inoltre, cosa che non guasta per chi crede ma non solo, Meloni gode dell’amicizia con il Santo Padre, come Verderami conferma.
Abbiamo sempre detto che la stabilità delle maggioranze politiche poggia anche sulle convinzioni culturali, sui grandi principi condivisi, perché soltanto se c’è questo comune sentire si può reggere sul lungo periodo. Non saremo certo noi a smentirci adesso.
Ma esiste un altro piano della lotta politica che è molto importante per il futuro del nostro governo. È la lotta per mantenere il potere, o per sottrarlo a qualcuno. È una lotta poco ideologica e molto concreta, pericolosa, difficile da individuare. È la lotta dei cosiddetti “poteri forti” contro chi detiene legittimamente un consenso popolare autentico. È il caso del governo italiano, che gode dell’ostilità di molti di questi “poteri forti” e che può contare soltanto sul consenso della maggioranza degli italiani che si recano alle urne. Sosteniamolo e difendiamolo, poi mettiamo in campo la forza della preghiera.
Lunedì, 17 febbraio 2025