• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa al piè di pagina
Alleanza Cattolica

Alleanza Cattolica

Cristianità

  • Cristianità
    • La rivista Cristianità – indici
    • Abbonarsi
    • Quaderni di Cristianità
    • Edizioni Cristianità
  • Temi
    • Libertà religiosa
    • Occidente
    • Politica internazionale
    • Famiglia
      • Matrimonio
      • Divorzio
      • Family day
      • Unioni civili
      • Omosessualità
    • Educazione
    • Vita
      • Aborto
      • Droga
      • Fine vita
  • Rubriche
    • Voce del Magistero
      • Angelus
      • Udienze
      • Regina coeli
      • Discorsi
      • Magistero episcopale
    • Dizionario del Pensiero Forte
    • Archivio film
    • Lo scaffale
    • Via Pulchritudinis
      • Arte
      • Architettura
      • Cinema
      • Costume
      • Iconografia
      • Letteratura
      • Musica
      • Teatro
    • Nel mondo…
      • Italia
        • Elezioni 2022
      • Africa
      • Centro america
      • Europa
      • Medio Oriente
      • Mediterraneo
      • Nord America
      • Sud America
      • Sud-est Asiatico
    • Economia
    • Interviste
    • Comunicati
    • Spigolature
    • English version
    • Versión en Español
  • Spiritualità
    • Il pensiero del giorno
    • Cammei di Santità
    • Esercizi di Sant’Ignazio
    • Le preghiere della tradizione
    • Sante Messe del mese
    • Ora di adorazione
    • Affidamento a Maria
      • Appello ai Vescovi e ai Sindaci d’Italia
      • L’affidamento alla Madonna dei Vescovi
      • Affidamento alla Madonna da parte dei sindaci
  • Lettere agli amici
  • Eventi
  • Audio e Video
    • Video
      • Riflessioni di Marco Invernizzi
      • Storia della Chiesa
      • Geopolitica
      • Islam: ieri e oggi
      • Video interviste
      • Convegni
      • Conferenze
    • Scuole estive
    • Audio
    • Radio Maria
Ti trovi qui: Home / Riflessioni / Il piccolo Alfie e il mondo pilatesco in cui (ancora) vive

Il piccolo Alfie e il mondo pilatesco in cui (ancora) vive

24 Aprile 2018 - Autore: Chiara Mantovani

di Chiara Mantovani

«Serve una discussione laica», si legge su la Repubblica. Io non so che cosa voglia dire «discussione laica». Oggi, più di ogni altro giorno, devo tenermi stretta alla mia fede per non dar di matto. Ma se, come credo, le parole della presidente del dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, Mariella Enoc, vogliono invitare a una riflessione seria e non ideologica su ciò che sta accadendo ad Alfie Evans e alla sua famiglia, sono d’accordo. Molto d’accordo. Il tempo delle criticità non è adatto alla riflessione. Certe sentenze, come certe persuasioni, non nascono improvvisamente, si costruiscono con il terreno di riporto di un lento fluire, come la mia pianura padana: ma sono detriti, frutto di erosione, di distruzione, di disfacimento. Approntare un terreno solido su cui poggiare le fondamenta di una civiltà richiede fatica, sforzo, impegno. Attendere, bonificare, consolidare. Nulla da spartire con questa frenesia di far morire.

Vorrei guardare negli occhi i giudici della Suprema Corte, della CEDU, i direttori e i sanitari dell’Alder Hey’s Hospital, capire che cosa credono sia la morte procurata di un innocente. In tutto il mondo vogliamo fermare le esecuzioni dei colpevoli, perché l’uomo è più grande della propria colpa. E l’innocente non è più grande della propria malattia?

Vorrei capire che significato ha, per loro, la libertà di cura, il diritto di libera circolazione in Europa per turismo e per curarsi, la responsabilità genitoriale. Non m’interessa sapere che cosa farebbero se Alfie, Charlie e Isaiah fossero loro figli o loro nipoti: se non sanno giudicare al di là del sentimento e dell’interesse personale, non m’interessa. Se non sanno discernere ciò che è giusto e – quando è difficile e dubbio – fermarsi per prudenza, hanno un pensiero così fumoso e presuntuoso e irresponsabile che non merita considerazione.

Poi vorrei sapere se a Londra si è concentrata una volontà di morte senza pari o se là sono solo più attenti a evidenziarla coloro che non la condividono; oppure se, in tutto il mondo, e lo temo, succede altrettanto, moltiplicato e silenziato.

Mentre è appena nato l’ultimo royal baby, si sta uccidendo un people baby. Due mamme, due papà, due bambini. No, non è una questione di classe sociale, mi colpisce il contrasto tra le due camere dei due ospedali, la diversa attenzione dei media, la gente fuori dalle due cliniche, gioiosa e pittoresca l’una, commossa e prostrata l’altra. È che Alfie rappresenta proprio colui che non ha nulla se non la preziosità della sua vita. «Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima». Mi si perdonerà se cito un sacro testo del profeta Isaia (Is 53, 2-3): è talmente aderente alla contemporaneità che mi sembra scritto in queste settimane. Qualcuno ha sentenziato che la vita di Alfie è “futile”. Sta soffrendo e come risposta si è capaci solo di sopprimerlo. È uno da scartare e lo si rinchiude per non farlo vedere, ci si copre la faccia.

Questo è forse il passaggio più insopportabile: perché non consentire che vada via da quell’ospedale? Che cosa si può fare in altri ospedali? A farlo morire son capaci tutti, quindi la differenza non può essere lì. E se potessero farlo vivere? Se altrove fossero più bravi? Se facessero diagnosi diverse? Se lo amassero in un altro modo e addirittura meglio? Oh no, semplicemente c’è una legge, c’è un “Piano per la sospensione del trattamento”, così è stato deciso e così deve succedere.

Come Ponzio Pilato: così ho scritto. È un paragone che disturba qualcuno? Sorry.

* campi obbligatori
Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla Privacy per avere maggiori informazioni.

Controlla la tua posta in entrata o la cartella spam adesso per confermare la tua iscrizione.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra) LinkedIn
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra) WhatsApp

Correlati

Archiviato in:In evidenza, Riflessioni

Footer

Alleanza Cattolica

Viale Parioli 40, 00197 Roma
tel. +39 349 50.07.708
IBAN: IT59N0623012604000030223995
info@alleanzacattolica.org

Privacy Policy

Cristianità

c.p. 185 – 29100 Piacenza
tel. +39 349 50.07.708
C.F. 00255140337

Chi siamo

  • Presentazione
  • Statuto
  • Riconoscimento ecclesiale
  • Decreto Indulgenza
  • Inter nos
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • WhatsApp
  • YouTube

Iscriviti alle Newsletter

Controlla la tua casella di posta o la cartella spam per confermare la tua iscrizione

Copyright © 2025 Alleanza Cattolica · Accedi