
Dietro l’attentato a Miguel Uribe Turbay e gli altri sanguinosi attacchi avvenuti in queste settimane ci sono frange dissidenti delle vecchie FARC, che vogliono riprendere la lotta armata
di Stefano Nitoglia
Sabato 7 giugno Miguel Uribe Turbay, il senatore e pre-candidato per il partito conservatore “Centro democratico” alle presidenziali del 2026 in Colombia, è stato gravemente ferito in un attentato a Bogotá e lotta tra la vita e la morte.
La Colombia sta vivendo un momento molto delicato, dopo il periodo relativamente tranquillo conseguente all’accordo di pace del 2016 raggiunto tra il Governo e le FARC.
Le FARC-Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo, sono una organizzazione guerrigliera comunista di ispirazione marxista-leninista e bolivariana, fondata il 27 maggio 1964. Nel giugno del 2017, le FARC hanno rinunciato alla lotta armata, consegnando le proprie armi alle Nazioni Unite e trasformandosi in un partito, denominato “Comunes”, che però non ha avuto mai grande fortuna alle elezioni colombiane.
L’accordo di pace non è stato rispettato dai dissidenti delle FARC, circa 1200 persone, che hanno continuato il traffico di droga, mentre un piccolo gruppo all’interno di questi dissidenti, il 29 agosto 2019, ha annunciato il ritorno alla lotta armata, accusando il Governo di non rispettare gli accordi. Questi dissidenti dei dissidenti hanno rivendicato la responsabilità dei numerosi attacchi recenti in Colombia, tra i quali l’attentato di pochi giorni fa, in cui sono morte sette persone nel sud-ovest della Colombia, e degli attacchi con armi da fuoco (autobombe e droni) a Cali, la terza città più grande del Paese, e nelle città vicine. Due agenti di polizia e cinque civili sono morti, secondo la polizia, che ha riferito di 28 feriti.
In un video, un tale Marlon Vásquez, proclamatosi comandante dell’EMC Colombia (“Estado Mayor Central”, Stato Maggiore Centrale), un’organizzazione di dissidenti che si sono separati dalle Forze Armate Rivoluzionarie, ha rivendicato la responsabilità di questi ultimi attacchi terroristici, circa 40, effettuati, ha detto, per commemorare i 61 anni della Fondazione delle FARC, avvenuta nel giugno del 1964. Circostanza confermata dal presidente colombiano, Gustavo Petro, che ha affermato che dietro questi attacchi c’è l’EMC e anche un presunto cartello della droga colombiano-straniero, con sede a Dubai. Già nel mese di febbraio scorso, l’ex-presidente colombiano Álvaro Uribe aveva annunciato sui social media che il narcoterrorismo stava prendendo piede grazie alle FARC.
Dal 2022 il Presidente della Repubblica di Colombia è Gustavo Francisco Petro Urrego, economista nonché leader del partito “Colombia Humana”, facente parte della coalizione “Pacto Histórico”, formato da diversi partiti, tra i quali la “Unión Patriótica-Partido Comunista”. Petro sostiene proposte progressiste sui diritti delle donne e sulle questioni LGBTQ.
Martedì, 17 giugno 2025