Documento diffuso dalla CIRPO-France. Traduzione dal francese e titolo redazionali.
In occasione della morte di Enver Hoxha
Comunicato stampa dell’UNA, l’Unione Nazionale degli Albanesi
In occasione della morte del tiranno Enver Hoxha – avvenuta l’11 aprile 1985 -, l’UNA, l’Unione Nazionale degli Albanesi, che raccoglie in Europa tutti gli oppositori nazionali di tutte le tendenze a un potere instaurato con la violenza nel 1945, e che fa parte dei quindici paesi membri dell’esecutivo della CIRPO, la Conférence Internationale des Résistances en Pays Occupés, ritiene di dovere rettificare diverse deformazioni della verità diffuse dalla stampa internazionale:
1. Parlare di «senso nazionale» a proposito di uno staliniano confesso, oppressore delle religioni musulmana e cristiana, liquidatore dei simboli storici e culturali della nazione albanese, è un non senso! Ugualmente, evocare la pretesa «apertura misurata» verso l’Occidente del suo successore Ramiz Alia, significa passare sotto silenzio nello stesso tempo il fallimento economico del regime e la corresponsabilità di esso negli assassinî e nelle deportazioni che da quarant’anni vengono colpendo tutte le famiglie del paese. Significa anche tacere, con il pretesto della «distensione», il fatto che 40 mila albanesi muoiono lentamente nelle prigioni e nei campi di concentramento, dei quali l’Occidente conosce perfettamente la dislocazione in Albania!
2. Enver Hoxha non si è accorto assolutamente della occupazione straniera «nel 1939», ma soltanto a partire dall’inverno fra il 1941 e il 1942, dal momento che, fino ad allora, aveva rispettato lo spirito del patto sovietico-germanico.
3. Non di propria iniziativa, ma per opera di ventitré agenti di Tito, che dirigevano i soli 150 membri del Partito Comunista albanese, Enver Hoxha è passato dalla parte di una Resistenza nazionale che aveva esordito a partire dall’aprile del 1939.
4. Ramiz Alia si è messo con i 150 comunisti di Albania non «nel 1942», ma nel 1943, dopo avere, per altro, fatto parte dei Giovani Fascisti posti sotto il controllo italo-tedesco!
Repubblicani oppure monarchici, musulmani oppure cristiani, gli albanesi in patria e all’estero proseguiranno la loro lotta fino al ristabilimento, nel loro paese, dei diritti degli individui e della nazione, dei quali i firmatari degli accordi di Teheran e delle loro appendici a Yalta si sono poco curati, da quarant’anni a questa parte, di fare rispettare sia la lettera che lo spirito!
Skander Zogu
Delegato nazionale dell’UNA
Membro dell’esecutivo della CIRPO
Parigi, 13 aprile 1985