Di Leone Grotti da Tempi del 27/06/2023
Fu vero colpo di Stato o una messinscena per confondere le acque e ingannare
tanto l’Ucraina quanto l’Occidente? È una delle tante ipotesi per spiegare la
«strana» insurrezione armata di venerdì e sabato in Russia del leader della
compagnia privata paramilitare Wagner, Yevgeny Prigozhin. Un’ipotesi che
secondo Stefano Caprio, sacerdote e docente di Storia e cultura russa al
Pontificio Istituto orientale di Roma, non si può escludere. «È tutto molto
sospetto», dichiara in un’intervista a Tempi.
Professore, Prigozhin ha fatto solo finta di marciare su Mosca?
È impossibile dirlo con certezza. Di sicuro, gli eventi degli ultimi giorni
sembrano più una sceneggiata che un reale tentativo di insurrezione. La sua
organizzazione e gli scopi sono tutti da discutere, però è apparso tutto molto
artificiale.
Perché?
È sospetto che l’avanzata della Wagner non sia stata contrastata dall’esercito. Si
dice che in un paio di zone ci sia stata qualche scaramuccia, ma di fatto gli
uomini di Prigozhin si sono fatti 800 km, anche tra il plauso della gente, senza
opposizione e senza ricognizione aerea. Mi hanno insospettito anche i video
pubblicati da Ramzan Kadyrov, il leader dei ceceni, dove si diceva pronto a
intervenire senza definire chiaramente se a favore o contro Prigozhin.
Lo scontro tra il leader della Wagner e il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu,
però è reale. Ieri in un messaggio audio Prigozhin ha detto: «Volevamo salvare la
Wagner e protestare, non rovesciare il governo».
Da mesi Prigozhin, e non solo, critica i vertici dell’esercito russo accusandoli di
essere degli incapaci per come hanno condotto la guerra. Questi continui
attacchi paradossalmente dimostrano che la guerra russa in Ucraina è davvero
un fallimento. Non è un caso se i personaggi più militarizzati e fanatici
insistono a dire che, se si voleva fare davvero la guerra, bisogna puntare subito
alla conquista di Kiev e alla distruzione del paese. Invece, è la grande accusa, la
guerra è stata condotta male solo per la gloria dei generali.
Se davvero si è trattato di una messinscena, perché è stata fatta proprio adesso?
C’è una data precisa al di là di tutte le teorie e le ipotesi. Sabato 1 luglio scade il
termine imposto dal ministero della Difesa perché tutte le compagnie private di
volontari e mercenari firmino un contratto obbligatorio per passare sotto il
comando dell’esercito. Prigozhin aveva annunciato che non l’avrebbe mai
firmato e questo ha portato allo scontro tra Prigozhin e Shoigu. Con questa
iniziativa, il leader della Wagner qualcosa ha ottenuto.
Che cosa?
Prigozhin intanto ottiene di non firmare il contratto e ne esce senza processi, a
quanto risulta per ora, né contro la propria persona né contro i suoi soldati.
Inoltre, anche se qualcuno dei suoi 25 mila soldati pare si sia arruolato
nell’esercito regolare russo, lui e gli altri sono scomparsi senza che la
compagnia Wagner sia stata sciolta. Alcuni parlamentari della Duma, infatti,
hanno detto che non si poteva sciogliere la Wagner perché sono i migliori e
perché non si può fare un regalo alla Nato. Non a caso, qualcuno ha paragonato
la marcia di Prigozhin a un corteo sindacale per risolvere i propri problemi.
Se Prigozhin non voleva davvero esautorare Vladimir Putin, è possibile che fosse
d’accordo con lui?
Viene quasi da pensare che sia stata una manovra dello stesso Putin, che è
molto legato a Prigozhin anche se ne ha subito le critiche. Visto che la guerra va
male, infatti, Putin ha bisogno di riqualificarsi e di presentarsi alla popolazione
non come grande vincitore del conflitto, ma come pacificatore che salva l’unità
della Russia dalla disgregazione interna. Sembra un modo per preparare la fine
della guerra o la propria fine. Questo si vedrà in futuro.
Perché Putin ha evocato il 1917?
Putin, che si rifà a Stalin, ha sempre criticato Lenin in questi anni, sostenendo
che sia stato un grande rivoluzionario, ma senza senso dello Stato. La fase
evocata è quella confusa in cui, con l’esercito schierato al fronte con la
Germania, il generale Kornilov cercò di prendere in mano la situazione ma non
fu appoggiato dal governo provvisorio di Kerenskij, che permise così il colpo di
Stato di Lenin. È come se Putin, che si sente zar, abbia messo in guardia dalla
nascita di una dittatura sbagliata come quella leninista, che era federale e non
puntava alla creazione di un grande Stato russo.
Oggi Putin è più debole?
Lo vedremo. Di sicuro deve cambiare strategia o trovare una nuova chiave.
L’anno prossimo ci sono le elezioni: cosa accadrebbe se Prigozhin si candidasse
contro Putin? Verrebbe sostenuto da tutti coloro che vogliono far fuori il
presidente. Già il capo dell’opposizione all’estero, Mikhail Khodorkovsky, ha
dichiarato che lui appoggerebbe Prigozhin contro Putin.
L’iniziativa di Prigozhin potrebbe cambiare l’andamento della guerra in Ucraina?
La controffensiva ucraina dovrebbe ottenere giovamento dalle divisioni interne
della Russia. Il problema, però, è se si è trattato di una messinscena: la manovra
di Prigozhin potrebbe anche essere stata orchestrata per ingannare gli ucraini e
indurli a tentare la conquista della Crimea, per poi respingerli. Gli ucraini non
sono stupidi ma devono stare attenti a non farsi confondere.
Che cosa potrebbero avere in mente al Cremlino?
I russi sanno che gli ucraini non hanno molto tempo. Se non ottengono grandi
risultati con questa controffensiva, il sostegno occidentale andrà diminuendo.
Ecco perché devono fare in fretta: hanno tempo fino alla fine dell’estate per
prendere la Crimea o una parte consistente di altre regioni, per dimostrare di
poter ottenere vittorie importanti. Ma la Russia, che è molto più a brava a
difendersi che ad attaccare, potrebbe avere inscenato tutto per fare confusione e
allungare i tempi.