In Vietnam continua a infierire la tirannide esercitata dal regime socialcomunistico
Comunicato della
Conférence Internationale des Résistances en Pays Occupés (CIRPO)
A meno di quattro mesi dal decimo anniversario della occupazione del Vietnam Meridionale da parte delle forze sovietico-vietnamite, una serie di processi si conclude con la condanna a morte di cittadini vietnamiti e franco-vietnamiti, e mettendo in pericolo la vita di duemila altri definiti contro-rivoluzionari, fra cui molte decine di cattolici.
Le ventitrè delegazioni dei diciassette paesi membri della Conférence Internationale des Résistances en Pays Occupés, riunite a Parigi in assemblea straordinaria, fanno appello alla pubblica opinione, in particolare a quanti si dichiarano difensori dei diritti dell’uomo, e che ieri approvavano le condanne a Norimberga di quanti avevano oppresso gli uomini a causa della loro razza, della loro religione o del loro attaccamento alla patria.
Esse ricordano il diritto fondamentale del popolo vietnamita a esigere da Hanoi il rispetto degli accordi detti «di Parigi», che hanno valso ai loro ispiratori il premio Nobel per la pace, mentre hanno significato per il Sud solamente deportazioni e massacri, proibizione di tutte le libertà e processi degni dei tempi di Stalin.
La CIRPO respinge ogni tentativo di recuperare questo dramma a fini di parte, in corso per opera di ex agenti di Hanoi, sedicenti «dissidenti». La CIRPO saprà soprattutto mostrare in modo concreto la sua solidarietà nei confronti di Mai Van Hanh e Tran Van Ba, nel caso i governi occidentali cedessero alla ingiustizia e al ricatto con il pretesto del commercio oppure della pacificazione nei confronti del totalitarismo.
Parigi – Milano, 23 dicembre 1984