Si sta ripetendo un copione già usato: il “caso pietoso” come strumento di diffusione della “cultura della morte”
Alleanza Cattolica
La campagna propagandistica per legalizzare l’eutanasia è entrata nella sua fase finale, quella più forsennata, che usa tutto quello che può per raggiungere lo scopo. Aprire i “giornaloni” di mercoledì 23 luglio fa impressione, tale è l’enfasi dedicata al caso pietoso di Laura Santi, la giornalista e attivista che si è somministrata un farmaco letale per porre fine alla sua vita, segnata da una gravissima malattia, la sclerosi multipla. La Stampa di Torino è forse il peggiore fra i grandi quotidiani, ma fa a gara con Repubblica che perlomeno ha avuto il buon gusto di ospitare una bella intervista al cardinale Angelo Bagnasco che esprime con pacatezza e lucidità la posizione della Chiesa sul suicidio assistito (a proposito non sarebbe auspicabile che anche altri presuli intervenissero con altrettanto coraggio nel dire la verità?). Avvenire ospita un bell’editoriale di Paola Binetti sulle cure palliative e i giornali di centro-destra, con l’eccezione de La Verità, tacciono, quasi avessero timore a prendere posizione in una battaglia per la vita che pochi vogliono veramente combattere.
Si tratta di qualcosa che abbiamo già visto con l’introduzione del divorzio e dell’aborto, tanti anni fa, con un uso spietato e spregiudicato dei “casi pietosi” pur di portare a casa il risultato. In questa occasione, il “caso pietoso” viene usato come una dichiarazione di guerra contro il Vaticano che ha osato difendere la vita: non lasciamoci ingannare. Totale rispetto e compassione, e soprattutto preghiere sincere, per la povera Laura Santi e per la sua famiglia, ma altrettanta fermezza di fronte a chi la sta usando con spietata freddezza per raggiungere un obiettivo di morte.
Stiamo assistendo a un nuovo capitolo della diffusione della “cultura della morte”: affrontiamola uniti, non lasciandoci dividere da personalismi e strategie diverse, sperando (pregando) che qualche uomo pubblico (vescovi e uomini politici) abbiano il coraggio di difendere la vita e quindi di dire la verità anche se non sembra essere molto popolare. Chi aspetta i sondaggi per scegliere da che parte schierarsi, chi non vuole prendere posizione perché ha paura del “pensiero unico” dominante, chi si è dimenticato del Magistero della Chiesa sul punto, in primis della Lettera Samaritanus bonus di soli cinque anni fa, semplicemente non fa il suo dovere. Lasciamolo perdere!
Mercoledì, 23 luglio 2025
