Sociedad Argentina de Defensa de la Tradición, Familia y Propiedad, Cristianità n. 86-87 (1982)
Il 12 aprile 1982, a pochi giorni dalla occupazione militare delle isole Falkland da parte delle forze armate argentine, la Sociedad Argentina de Defensa de la Tradición, Familia y Propiedad ha rivolto al governo militare, all’esercito e alla nazione tutta un appello, attraverso un comunicato che si raccomanda per la lucidità della analisi, la responsabilità della presa di posizione e la elevata ispirazione cristiana. Il documento – il cui titolo originale suona La independencia de la Argentina católica ante la efectividad de la soberanía en un territorio insular. La TFP apela al Gobierno, a las Fuerzas Armadas y al pueblo – è comparso su La Nación, di Buenos Aires, il 13 aprile 1982. La traduzione è redazionale.
Dopo il colpo di mano del 2 aprile 1982
La indipendenza dell’Argentina cattolica di fronte alla realizzazione della sovranità su un territorio insulare
Appello della TFP argentina al governo, alle forze armate e al popolo
L’entusiasmo provocato dal recupero delle Malvine ha fatto sì che la opinione pubblica abbia sbadatamente trascurato diverse circostanze fondamentali che ci importa sottolineare, poiché si tratta di questioni di vita o di morte per tutti gli argentini che amano veramente la patria.
1. Benché l’atto di sovranità territoriale sull’arcipelago sia importante, è di gran lunga più importante la sopravvivenza di tutto il paese come nazione indipendente dall’influsso e anche dalla tirannia comunista. Il problema comunismo-anticomunismo è infinitamente maggiore del problema delle Malvine.
2. Se, per conservare le Malvine, l’Argentina si allea alla Russia o accetta l’appoggio militare russo, avremo perso molto più di quanto avremo guadagnato, poiché la intenzione ovvia della Russia consiste nell’imporre, presto o tardi, un governo fantoccio nella nostra patria.
3. Vi sono diversi indizi del fatto che la Russia cerca di attirare in questa direzione il governo e la opinione pubblica del nostro paese. Abbiamo già ricordato, nel comunicato del 7 aprile scorso, come precedenti l’acquisto di quasi l’80% dei nostri cereali, la firma di trattati relativi a questioni nucleari, la presenza di sottomarini sovietici in prossimità delle acque argentine e la offerta, da parte della ambasciata russa, di fornire aiuto militare. A questi indizi si aggiunge ora il silenzio ufficiale mantenuto sull’argomento, nonostante le notizie internazionali (1). Così, una smentita del governo per ciò che si riferisce a qualsiasi tipo di impegno con la Russia, che già da tempo era diventata necessaria, assume ora, a nostro modo di vedere, carattere di urgenza.
4. Se la Russia interviene dalla parte dell’Argentina, è quasi certo che gli Stati Uniti interverranno dalla parte degli inglesi, scatenando il gioco di tutte le alleanze. A causa delle isole Malvine sarebbe così scoppiata la terza guerra mondiale. E l’Argentina farebbe parte del blocco sovietico!
5. Questa situazione creerebbe un problema di coscienza per tutti gli argentini, che nella loro immensa maggioranza sono cattolici. Mai potrebbero accettare una alleanza con la Russia e dovrebbero resistere a essa, sotto pena di peccato contro il primo comandamento della legge di Dio: amare Dio sopra ogni cosa. Se, per amore della integrità territoriale della patria, si accettasse una coalizione con i comunisti, che sono nemici dichiarati di Dio, si verrebbe implicitamente ad affermare che la patria vale più di Dio. Il che è una bestemmia intollerabile. Gli argentini cattolici dovrebbero, pertanto, opporsi con tutti i mezzi leciti a questa alleanza. L’Argentina sarà cattolica oppure non sarà. Con o senza Malvine.
Dio, che ha dato alla nazione argentina tutto il suo territorio continentale, invidiato dal mondo intero per la sua fertilità e per la sua estensione, vedrebbe che ci alleiamo con i suoi nemici soltanto per fare diventare effettivo, in questo momento e senza ritardo, un diritto sulle isole Malvine che, d’altra parte, nessuno ci può negare.
6. È sintomatico che anche i terroristi montoneros, per la firma di Mario Firmenich, abbiano appoggiato il governo a causa del recupero delle Malvine. In una intervista alla stampa (2) affermano che sfileranno sulla Plaza de Mayo, nella manifestazione indetta da Radio Rivadavia, per dimostrare la loro «solidarietà militante contro la aggressione imperialistica dei conservatori britannici». Uomini politici e sindacalisti peronisti sono condotti dal governo alle Malvine come personalità degne di tale onore, e anch’essi lo appoggiano. Bisogna ricordare la parte che hanno avuto i peronisti nella crescita del terrorismo, le misure socializzatrici con cui hanno rovinato la convivenza e la economia nazionale e che sono state necessarie due rivoluzioni per sloggiarli dal potere. Di fronte a questo, l’attuale gesto del governo, in corrispondenza con le dichiarazioni degli stessi peronisti e dei montoneros, ci fanno temere che, come nella Russia del 1917, gli eventi bellici costituiscano la occasione perché si instauri nel paese un governo di sinistra. Il che, d’altra parte, sarebbe ampiamente favorito dalla Russia, se avessimo la sventura di finire per essere appoggiati da essa nel conflitto con l’Inghilterra.
7. I componenti delle forze armate argentine, che nella loro immensa maggioranza sono cattolici e anticomunisti, vengono trascinati in questa situazione senza uscita, coinvolti in una atmosfera di entusiasmo patriottico.
Preghiamo Dio che, nella lucida e patriottica riflessione delle forze armate, siano completamente presenti, nell’attuale stato di tensione, le considerazioni che abbiamo a esse appena esposte, così come a tutto il paese. Chiedere a esse questa riflessione in un momento di così nobili ardori patriottici non comporta in nessun modo chiedere a esse di indebolire i loro sforzi in difesa della patria, ma, al contrario, di rafforzarli contro il suo nemico più profondo e terribile, che è il comunismo. Il patriottismo che porta alla cecità e al suicidio non è patriottismo: è una passione manipolata da coloro che la provocano con fini freddamente calcolati.
8. La TFP chiede al governo e alle forze armate di non permettere che questa situazione, che può facilmente diventare pericolosa, continui. È necessario esperire tutte le vie nobili e ragionevoli che ci si presentano, per giungere a un accordo con il governo dei «conservatori britannici», così odiato dai montoneros, che salvi i nostri diritti, ma che, soprattutto, preservi l’Argentina dal comunismo. E preservi anche, contro qualsiasi divisione, l’alleanza occidentale, poiché questa divisione potrebbe offrire la occasione non soltanto per una azione comunista nel nostro paese, ma per un indebolimento irrimediabile di tale alleanza.
I responsabili di molti atti di resa di fronte al comunismo, cominciando da Yalta e finendo con la Rhodesia, forse non se ne dorrebbero tanto. Ma, nella questione cruciale del nostro tempo – il confronto mondiale comunismo-anticomunismo – la nostra militanza anticomunista deve andare oltre l’arrendismo delle grandi potenze che – sia detto tra parentesi – in molti altri punti usano il loro rigore contro loro autentici amici, ma non contro la Russia e i suoi alleati.
Se osiamo affrontare l’Inghilterra per amore delle Malvine, non avremo il coraggio di respingere le richieste della Russia per amore di Dio?
9. Il governo deve denunciare i numerosi trattati economici firmati con i paesi comunisti, che, nel loro insieme, ridondano sempre in disillusione e in danno per i paesi contraenti; e adottare una politica estera di opposizione al comunismo, specialmente nel continente americano. Facendo questo, per fedeltà alla legge di Dio, è probabile che si consolidi la riconquista delle Malvine e molto di più, perché anche per le nazioni valgono quelle parole di Nostro Signore: «Cercate […] prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù» (3).
Sociedad Argentina de Defensa de la Tradición, Familia y Propiedad
Buenos Aires, 12 aprile 1982
Note:
(1) Cfr., per esempio, El Día, Montevideo, 7-4-1982, in prima pagina: L’URSS ha offerto aiuto militare all’Argentina e i suoi sottomarini sarebbero vigili nella zona.
(2) Cfr. La Nación, Buenos Aires, 10-4-1982; e Jornal da Tarde, San Paolo, 10-4-1982.
(3) Mt. 6, 33.