Rif. agenzie: Biotestamento in vigore. Ass. Coscioni: ‘Istituzioni vigilino’.
La legge sulle dat non può cancellare il fondamentale diritto all’obiezione di coscienza
L’Associazione Luca Coscioni non solo gioisce per l’entrata in vigore oggi della legge n. 219/2017, che di fatto introduce in Italia l’eutanasia, ma evoca denunce penali contro chi in coscienza rifiuterà di uccidere in nome delle nuove disposizioni. Il CSL-Centro Studi Livatino e il CDNF-Comitato Difendiamo i nostri Figli, ribadito che la legge sarebbe stata inaccettabile pur se avesse espressamente previsto l’obiezione di coscienza, col documento che si allega ricorda che:
- il nostro ordinamento, in particolare la Costituzione nei suoi articoli 2, 19 e 21, e prima ancora la Dichiarazione univ. dei diritti dell’Uomo e la Convenzione EDU, riconoscono il diritto all’obiezione, pur se essa non trova espressa regolamentazione in una legge che causa conflitti di coscienza;
- medici e personale sanitario che faranno prevalere i dettami della coscienza e della scienza medica su norme omicide ben potranno provare a invocare il diritto alla obiezione di coscienza davanti a singoli giudici, richiedendo in subordine un intervento della Corte costituzionale, pur se questo incontrerà le difficoltà e gli ostacoli oggi minacciati;
- le strutture sanitarie di ispirazione religiosa potranno anche eccepire una lesione della liberta religiosa protetta dall’art. 19 della Costituzione, come pure dell’articolo 7 della Costituzione da far valere dinanzi alla Corte costituzionale.
Il CSL e il CDNF garantiscono il costante monitoraggio dell’applicazione delle nuove norme, a cominciare da quanto riguarda il diritto di obiezione, pronti a fornire sostegno giuridico a medici e personale sanitario che a causa di ciò si trovassero in difficoltà.
Roma, 31 gennaio 2018
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