• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa al piè di pagina
Alleanza Cattolica

Alleanza Cattolica

Cristianità

  • Cristianità
    • La rivista Cristianità – indici
    • Abbonarsi
    • Quaderni di Cristianità
    • Edizioni Cristianità
  • Temi
    • Libertà religiosa
    • Occidente
    • Politica internazionale
    • Famiglia
      • Matrimonio
      • Divorzio
      • Family day
      • Unioni civili
      • Omosessualità
    • Educazione
    • Vita
      • Aborto
      • Droga
      • Fine vita
  • Rubriche
    • Voce del Magistero
      • Angelus
      • Udienze
      • Regina coeli
      • Discorsi
      • Magistero episcopale
    • Dizionario del Pensiero Forte
    • Archivio film
    • Lo scaffale
    • Via Pulchritudinis
      • Arte
      • Architettura
      • Cinema
      • Costume
      • Iconografia
      • Letteratura
      • Musica
      • Teatro
    • Nel mondo…
      • Italia
        • Elezioni 2022
      • Africa
      • Centro america
      • Europa
      • Medio Oriente
      • Mediterraneo
      • Nord America
      • Sud America
      • Sud-est Asiatico
    • Economia
    • Interviste
    • Comunicati
    • Spigolature
    • English version
    • Versión en Español
  • Spiritualità
    • Il pensiero del giorno
    • Cammei di Santità
    • Esercizi di Sant’Ignazio
    • Le preghiere della tradizione
    • Sante Messe del mese
    • Ora di adorazione
    • Affidamento a Maria
      • Appello ai Vescovi e ai Sindaci d’Italia
      • L’affidamento alla Madonna dei Vescovi
      • Affidamento alla Madonna da parte dei sindaci
  • Lettere agli amici
  • Eventi
  • Audio e Video
    • Video
      • Riflessioni di Marco Invernizzi
      • Storia della Chiesa
      • Geopolitica
      • Islam: ieri e oggi
      • Video interviste
      • Convegni
      • Conferenze
    • Scuole estive
    • Audio
    • Radio Maria
Ti trovi qui: Home / In evidenza / La risposta all’inverno demografico non è lo Stato

La risposta all’inverno demografico non è lo Stato

29 Giugno 2023 - Autore: Marco Respinti

Altrimenti si rischierebbe di finire come in Cina, dove il regime neo-post-comunista decide se, quando e quanti figli mettere al mondo, espropriando ancora una volta le famiglie

di Marco Respinti

Contiene due notizie di cui prendere accuratamente nota il lancio del nuovo portale informativo “Demografica” dell’agenzia Adnkronos, che è stato presentato con un evento pubblico martedì 27 giugno a Roma, in concomitanza del 60esimo anniversario dalla nascita dell’agenzia per la stampa.

La prima è che l’inverno demografico, che imperversa da tempo sul nostro Paese, peggiorando costantemente le precipitazioni, ha trovato un posto nei palinsesti. Mentre i quotidiani straripano di gossip politico e i telegiornali addirittura di canzonette, la demografia ha compiuto un grande balzo comunicativo in avanti: dal nulla cosmico all’ultimo posto nel TG1 delle 13,30 di ieri. Segno che la crisi delle culle, che sta progressivamente azzerando gli italiani, non è solo il tormentone di qualche intellettualoide annoiato, ma un’emergenza nazionale.

La seconda notizia ha il volto del sondaggio che ha accompagnato l’evento-lancio. Effettuato da EMG Different, comunica che 8 italiani su 10 del campione intervistato, ovvero 1500 persone, si dicono «bene informati sulla crisi demografica e sulle sue implicazioni in ambito sociale ed economico». La buona informazione sul tema che l’80% di quel campione afferma di avere dice che, «sulle cause della crisi, prevalgono in maniera evidente le condizioni economiche». Secondo quel campione, cioè, gli italiani non fanno più figli per colpa del costo della vita (37%), della precarietà del lavoro (35%), dei bassi stipendi (29%), della carenza di servizi (28%), della difficoltà di conciliare lavoro e famiglia e della scelta delle coppie di avere figli in età più avanzata rispetto a un tempo (18%). Segue pavlovianamente la richiesta di interventi da parte del settore pubblico, soprattutto in ambito economico o comunque a esso riconducibile.

Ovvero, gli italiani bene informati vogliono la soluzione cinese. Vogliono, cioè, che sia lo Stato a decidere quanti figli mettere al mondo. In Cina lo Stato interviene direttamente, limitando pesantemente le nascite sotto pena di vere e proprie persecuzioni o di sevizie, laddove invece l’Italia auspicherebbe un intervento statale indiretto. In Italia perché, appunto, l’ostacolo maggiore è ritenuto essere quello economico, in Cina perché è lo Stato che decide quanto possa essere lunga la catena della libertà economica controllata, di cui la demografia è solo considerata una funzione. Appositamente non ho voluto scrivere il verbo al passato, citando la politica demografica dispotica della Cina, perché il controllo sulle nascite praticato dal regime neo-post-comunista non è affatto un ricordo del passato, quando Pechino imponeva alle coppie prima un solo figlio (preferibilmente maschio) poi due, poi tre. Non ho usato il verbo al passato perché è sempre lo Stato che decide quanti figli fare, anche oggi. Lo Stato cinese, infatti, ritiene di avere il diritto di controllare anche questo, come molti altri aspetti della vita dei cittadini, e, se serve, impone l’aborto coatto alle donne e l’infanticidio per i figli “di troppo”; se invece serve il contrario, allenta la morsa. La logica è economica, industriale e persino militare, come tipico di un regime totalitario.

Certamente gli italiani non vogliono fare la fine dei cinesi. Ma se continuano a pensare che ai loro figli debba pensarci lo Stato, finisce che cinesi lo diventeranno. E se continuano pure a pensare che il problema del non fare figli sia precipuamente economico, un po’ cinesi lo sono già.

Cinesi e italiani dovrebbero invece tornare ad amare la vita, che è più forte di qualsiasi portafogli. Infatti italiani e cinesi potrebbero diventare anche “fantastiliardari”, ma se continueranno a non amare la vita, figli non ne faranno. I figli sono la fiducia nella vita come cosa buona e amore alla speranza che essa porta avanti, sempre avanti: figli fatti sessualmente, adottati, salvati dal nulla, aiutati, comunque sempre figli. Vita.

L’economia degradata e il fisco vessatorio non aiutano, ma quelli non aiutano mai. Se gli italiani verranno cullati nell’illusione che la vera causa della denatalità sia di tipo economico, o persino economicistico, il ritorno alla vita del nostro Paese sarà solo un miraggio. Ecco un consiglio non richiesto per il nuovo portale di Adnkronos: aiuti gli italiani a guardare più in là del proprio naso o del borsellino, e dica loro di tenere lontani famiglia e figli dalla politica, dallo Stato. I quali, politica e Stato, fanno d’altro canto bene a sorvegliare i rilevatori demografici, per fare però la cosa migliore che politica e Stato possano fare in tema di famiglia: un vistoso passo indietro. Altrimenti la Cina è vicinissima.

Giovedì, 29 giugno 2023

* campi obbligatori
Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla Privacy per avere maggiori informazioni.

Controlla la tua posta in entrata o la cartella spam adesso per confermare la tua iscrizione.

Condividi:

  • Click to share on Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)

Correlati

Archiviato in:In evidenza, Riflessioni

Footer

Alleanza Cattolica

Viale Parioli 40, 00197 Roma
tel. +39 349 50.07.708
IBAN: IT59N0623012604000030223995
info@alleanzacattolica.org

Privacy Policy

Cristianità

c.p. 185 – 29100 Piacenza
tel. +39 349 50.07.708
C.F. 00255140337

Chi siamo

  • Presentazione
  • Statuto
  • Riconoscimento ecclesiale
  • Decreto Indulgenza
  • Inter nos
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • WhatsApp
  • YouTube

Iscriviti alle Newsletter

Controlla la tua casella di posta o la cartella spam per confermare la tua iscrizione

Copyright © 2025 Alleanza Cattolica · Accedi