Giovanni Paolo II, Cristianità n. 61 (1980)
Magistero pontificio
L’ALTERNATIVA CRISTIANA A LIBERALISMO E MARXISMO
È […] un quadro molto complesso, quello che nel suo insieme […] si presenta oggi: si tratta, in fondo, di tre correnti caratteristiche di tutta l’esistenza sia della società odierna – che ha in Torino come una sua espressione emblematica – sia della Chiesa, che nella società vive e opera. Sono correnti coesistenti l’una insieme con l’altra, ma nello stesso tempo in tensione, in acuto contrasto tra loro.
Vedo anzitutto lo strato profondo e splendido del Cristianesimo, la corrente spirituale e cristiana, che ha avuto anche il suo apogeo «contemporaneo»vivo e presente […]. Ma in questo complesso sono apparse le altre, ben note correnti di una potente eloquenza ed efficacia negativa: da una parte vi ètutta l’eredità razionalistica, illuministica, scientista del cosiddetto «liberalismo»laicista delle Nazioni dell’occidente, che ha portato con séla negazione radicale del Cristianesimo; dall’altra vi èl’ideologia e la pratica del «marxismo»ateo, giunto, si può dire, alle estreme conseguenze dei suoi postulati materialistici nelle varie denominazioni odierne.
In questo «crogiuolo rovente» del mondo contemporaneo, Cristo vuole essere di nuovo presente […].
L’ambiguità di fondo di una società, che trovi solo nel lavoro la propria ragion d’essere senza aprirsi alle esigenze di un ordine umano, spirituale e soprannaturale, staccandosi dal suo strato più profondo, deve far riflettere.
[…] guai se non sappiamo pensare e dire chiaramente che non c’è miglioramento sociale fondato sull’odio, sulla distruzione. L’odio genera la morte. Siamo invece i portatori del bene, gli apostoli della carità, i difensori della vita!
* GIOVANNI PAOLO II *
Omelia sul sagrato del Duomo di Torino, del 13-4-1980, in L’Osservatore Romano.14/15-4-1980.