La civiltà orientata al futuro e al progresso, ha a cuore i diritti umani. Primo fra tutti il diritto alla vita. Considera ogni essere umano come soggetto e mai come oggetto; come persona fin dall’istante che gli dà origine e identità, il concepimento. La civiltà è umana quanto più si prende cura dei suoi membri più fragili, più piccoli, più poveri, più indifesi.
Come può, dunque, una società “civile” legalizzare l’uccisione della più innocente ed inerme delle creature, il bimbo nel grembo materno, abbandonando nella solitudine le loro mamme?
L’aborto è una ferita
Esso cagiona tanta povertà: alla donna per la maternità negata, all’uomo per la paternità svilita, alla famiglia per l’accoglienza fallita; alla società che vede colpito il vincolo di solidarietà che è fondamento della convivenza umana.
Vogliamo guardare al futuro con speranza
ribadendo che ogni figlio concepito è “uno di noi”, è il futuro dell’umanità. Nell’accoglienza della vita stanno le risorse dell’intelligenza e del cuore per rinnovare la società verso mete di giustizia e di bene.
Con uno sguardo privilegiato verso le donne
prime alleate della vita nascente, e insieme con tutti gli uomini di buona volontà, vogliamo costruire un futuro in cui tutti i diritti umani si realizzino in seno alla civiltà della verità e dell’amore.
Facciamo appello a tutte le donne e a tutti gli uomini di buona volontà:
UNIAMOCI, testimoniamo pubblicamente il valore della vita di ogni essere umano
dal concepimento alla morte naturale; chiediamo leggi che proteggano il diritto alla vita e tutelino veramente la maternità.
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