Mons. Massimo Camisasca, Cristianità n. 388 (2017)
Omelia tenuta il 13-5-2017 da S. E. mons. Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, nel duomo di Reggio Emilia, in occasione della Messa di consacrazione della diocesi al Cuore Immacolato di Maria. Il titolo, ricavato dal testo, è redazionale. Il testo è nel sito web <http://www.diocesi.re.it/wd-interventi-vesc/omelia-e-atto-di-consacrazione-della-diocesi-di-reggio-emilia-guastalla-al-cuore-immacolato-di-maria-in-occasione-del-centenario-delle-apparizioni-di-fatima>, consultato il 10-12-2017.
«Maria, aiutaci a vedere i segni del nuovo mondo che nasce in questo mondo che muore»
Cari fratelli e sorelle,
Gesù, prima di spirare sulla croce, ha detto, con un filo di voce a sua madre, rivolgendo per un attimo lo sguardo a Giovanni: Ecco tuo figlio. E all’apostolo amato: Ecco tua madre (Gv 19,25). In quelle brevi e intense parole iniziava il mistero di tutti i tempi, il tempo della Chiesa, il tempo che ci prepara alla venuta di Cristo nella gloria, quando giudicherà i vivi e i morti e consegnerà ogni cosa al Padre (cfr. 1Cor 15,24), perché Dio sia tutto in tutti (1Cor 15,28).
Il nostro è il tempo in cui Gesù attira a sé ogni cosa, in cui chiede a ogni uomo e donna di aprirsi al suo invito: Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò (Mt 11,28). Perché miliardi di persone ancora non conoscono questo invito? Perché altri, pur conoscendolo, non vi aderiscono o addirittura lo rifiutano o lo respingono? Molti non conoscono Cristo perché la nostra fede e la nostra carità non bruciano, perché noi cristiani non sentiamo l’urgenza di parlare di Lui, di farlo conoscere seguendo il suo invito: perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli (Mt 5,16).
Nello stesso tempo, senza conoscerlo, milioni e milioni di esseri umani sono già «suoi», raggiunti dal suo Spirito attraverso le vie imprevedibili e sempre nuove della grazia. Ma è anche tragicamente vero che un numero enorme di persone cede al fascino di Satana, dell’Avversario, del Mentitore, del Principe di questo mondo. Nei cuori degli uomini si combatte ogni istante la battaglia tra il bene e il male.
Cristo ha vinto definitivamente il male nella sua morte e resurrezione. L’ha sconfitto anche per noi, ma desidera che ognuno di noi scelga il bene, scelga la vita e abbandoni quelle false promesse di felicità che sono le promesse di Satana.
Come possiamo compiere questo breve eppure lunghissimo cammino della nostra libertà, della nostra adesione a Cristo? Per rispondere a questa domanda, torniamo alle parole del Vangelo: Donna, ecco tuo figlio… Ecco tua Madre (Gv 19,25). La nostra scala verso Dio ha bisogno di gradini, di aiuti. Il primo e più grande aiuto è lei, l’Ausiliatrice, Maria.
Maria è l’aiuto dei cristiani, la madre della Chiesa e di tutti gli uomini perché madre di Dio, madre dell’uomo che è Dio, il Verbo di Dio fatto carne. Dalla croce Gesù stesso l’ha rivelata e indicata come colei a cui tutti i figli possono rivolgersi: Ecco tua madre (Gv 19,25). Per traghettare dalle rive del male alla conoscenza di Dio, bene e luce infiniti, abbiamo bisogno di lei. Da soli non ce la facciamo. Da soli non riusciamo a perdonare, ad accogliere, ad amare.
Senza Cristo le famiglie non possono scoprire la bellezza della fedeltà, la luminosità del perdono, della conoscenza reciproca, la gioia e il coraggio della generazione dei figli, della trasmissione della fede. Senza Cristo siamo soli di fronte alle difficoltà e alle prove. Per questo ci affidiamo a Maria, per questo consacriamo a Lei le nostre vite.
Senza Cristo, chi può aiutarci a cambiare lo sguardo sul mondo? Chi può convertire i potenti e convincerli che la guerra, nata dall’avidità di potere, è sempre causa di orribili distruzioni, morte e perdita inenarrabile di speranza?
Maria, ottieni da tuo Figlio la conversione dei cuori dei potenti! Troppo abbiamo sofferto per i due conflitti mondiali e per questa terza guerra che si combatte a pezzi in tutta la terra! Troppo abbiamo sopportato per i milioni di morti provocati dai nazionalismi, dalle ideologie del Novecento che hanno alimentato i totalitarismi atei!
Maria, ottieni da tuo Figlio che i giovani possano trovare dei veri maestri e padri, dei veri amici che li accompagnino sulle strade della conoscenza e della maturità affettiva, lontani dalle droghe, dalla lusinga del sesso senza amore, lontani dalla depressione e dalla perdita di speranza.
Per questo ci affidiamo a te, Maria. Tu, giovanissima, hai detto «sì», contando sull’aiuto di Dio. Hai iniziato il tuo difficile ed esaltante cammino, attraverso prove atroci e gioie immense, attraverso una donazione mai finita di te stessa a Dio e agli uomini.
Maria, a te consacriamo ogni anelito dei nostri giovani verso il bene, ogni loro desiderio profondo, ogni loro attesa. Affidiamo a te le loro vite. Aiutali ad ascoltare la dolcezza della voce del tuo Figlio, a scoprire la bellezza di una vita totalmente radicata in Dio, consegnata alle sue mani misericordiose. Infondi in loro il coraggio di scelte audaci, il coraggio della costruzione di una famiglia e dell’educazione dei figli. Sostienili nell’impeto segreto e insopprimibile che tuo Figlio ancora suscita nei cuori di molti di donare totalmente la vita a Lui nella verginità, nel sacerdozio, nella vita religiosa e consacrata. Accompagnali su questa via di inimmaginabile pienezza. Mostra di essere Madre! Prenditi cura del bene prezioso delle loro esistenze! Cosa c’è di più prezioso dei giovani che si aprono alla vita?
Maria, chiedi a tuo Figlio per noi, uno sguardo capace di vedere i segni del nuovo mondo che nasce in questo mondo che muore!
Aiutaci a vedere, nelle migrazioni dei popoli, una pagina della storia di tuo Figlio sulla terra, la pagina dei poveri, dei diseredati, dei senza casa, dei disperati.
Aiutaci a essere saggi e accoglienti. Aiuta i responsabili delle nazioni e i governanti a scrivere con saggezza le tavole dei diritti e dei doveri. Aiuta chi ha perso o non riesce più a trovare un lavoro per sostenere una vita dignitosa per sé e per la propria famiglia, chi per questo motivo si sente frustrato, abbandonato e senza speranza. Aiuta tutti noi a riscoprire il senso vero del lavoro, l’entusiasmo di partecipare all’azione redentrice di tuo Figlio attraverso la nostra opera, piccola o grande. Tutto è grande agli occhi di Dio Padre. Aiutaci a trovare le luci che ci guidano verso quel futuro che non conosciamo, ma che in Dio già ci attende.
Tieni lontana da noi, Maria, la tragedia del terrorismo. Illumina le menti e i cuori dei disperati che muoiono seminando morte. Illumina anche noi perché si possa offrire a tutti i popoli una vita che non segua i messaggi dell’edonismo e del consumismo, portatori di infelicità.
Il vescovo di questa Chiesa pronuncia ora parole solenni, eco di quelle pronunciate dai papi e da tanti vescovi del mondo, le parole della consacrazione di tutta la nostra Chiesa e della nostra terra al cuore immacolato di Maria.
Consacriamo a te le nostre vite, le affidiamo a te. Non c’è differenza tra consacrarci e affidarci. Consacriamo: sappiamo che ogni istante della nostra vita trova la sua luce nel suo legame con l’Infinito, nel suo abbandono a Dio, nel riconoscimento della sua signoria. Ci affidiamo a te, perché tu ci accompagni sempre verso di lui.
Ti ringraziamo, Madre, per avere concesso alla nostra terra e alla nostra Chiesa il fiume ininterrotto di un popolo fedele, dai nostri padri fino a oggi, di averci donato la perseveranza della fede. La fede cristiana non è un’appartenenza gelosa, che si contrappone ad altre appartenenze. La vita cristiana è offerta a tutti gli uomini, è donata nel battesimo a coloro che per grazia vogliono aderire al corpo di Gesù sulla terra.
Continua, o Madre, a suscitare nella nostra terra e nella nostra Chiesa cristiani felici della propria fede, capaci di abbracciare la vita, di scrivere nuovi percorsi di testimonianza a Cristo, compagni pieni di speranza per tutti gli uomini. Aiuta tutti a comprendere che, quando la Chiesa chiama terribili delitti l’aborto o l’eutanasia, non vuole creare disperazione. Vuole invece aiutare gli uomini e le donne a difendersi dalle ideologie di morte che rendono cupo il cielo del nostro tempo. L’umanità ringrazierà la Chiesa per queste parole.
Fa’, o Madre, che abbiamo a ritrovare la strada della preghiera attraverso la recita frequente del santo rosario, attraverso la penitenza, che è accettazione di ciò che ancora non riusciamo a capire del disegno di Dio, attraverso l’adorazione eucaristica, attraverso il silenzio e la supplica. La partecipazione frequente ai sacramenti della riconciliazione e dell’eucarestia rafforzerà il nostro incontro con Dio e con i fratelli.
Sappiamo che una vita piena e luminosa ci sarà concessa soltanto oltre la morte, ma, Madre di misericordia, anticipa già in questo tempo i segni della vittoria: la fede, la carità, l’amore nelle famiglie, l’amore verso i poveri, icona della tua presenza, la vicinanza ai malati, a coloro che sono soli, disperati. Maria, che dopo l’annunciazione sei corsa da Elisabetta, aiutaci a correre, a uscire, a camminare fiduciosamente verso gli uomini che attendono il tuo Figlio.
Beatissima Madre, accogli questa preghiera con cui oggi consacro e affido a te tutta la Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla, i sacerdoti, i diaconi, i nostri missionari in Paesi lontani, i religiosi, tutto il popolo di questa terra e, infine, anche la mia persona e il mio ministero. Amen.