Religioscope, 18 giugno 2017*
Se numerosi Stati insulari del Pacifico menzionano Dio o integrano un riferimento simbolico al cristianesimo nel preambolo della propria Costituzione (cfr. Adventist Review, 8 maggio 2017), le Samoa ‒ già Samoa Occidentali ‒ vanno un passo oltre: questo Paese di circa 200mila abitanti, indipendente dal 1962, non si accontenta più di menzionare nel preambolo della Costituzione i “princìpi cristiani” e il concetto che l’autorità debba essere esercitata «[…] nei limiti prescritti dai comandamenti di Dio», ma si appresta ad adottare un articolo costituzionale che afferma il proprio carattere cristiano. Dopo discussioni protrattesi per mesi senza opposizione, 43 dei 49 deputati samoani hanno approvato all’inizio di giugno 2017 l’aggiunta di un terzo paragrafo al primo articolo della Costituzione: «Le Samoa sono una nazione cristiana fondata da Dio Padre, Figlio e Spirito Santo» (Samoa is a Christian nation founded of God the Father, the Son and the Holy Spirit). L’articolo entrerà in vigore non appena approvato dal capo dello Stato.
Secondo un articolo di Grant Wyeth (apparso in The Diplomat il 15 giugno 2017), vi sarebbero due ragioni principali alla base di questa scelta: da una parte il timore dell’islam e dall’altra la volontà di prevenire ogni influenza straniera che corrompa la cultura samoana. Benché, secondo il censimento del 2001, nelle Samoa vi siano solo 48 residenti musulmani (lo 0,03% della popolazione), il clima di guerra di religione che tocca oggi molte regioni del globo inquieta i samoani, che in questo modo intendono dare un segnale forte delle proprie posizioni. Quanto al secondo punto, nei dibattiti parlamentari è stata menzionata la possibilità di ostacolare ogni futura velleità di rivendicazioni omosessuali (per esempio l’unione tra persone dello stesso sesso).
Il 98% della popolazione samoana è cristiana, ma divisa in diverse Chiese non unanimi nel sostenere il progetto di emendamento costituzionale.
In risposta a queste preoccupazioni, il procuratore generale [equipollente al ministro della Giustizia -Ndr] ha sottolineato che la decisione non avrà alcuna conseguenza sulle scelte religiose individuali (Radio New Zealand, 9 giugno 2017). Nessuna pratica religiosa verrà limitata e nelle Isole Samoa ogni gruppo religioso dovrà rimanere libero di esercitare le proprie attività. (JFM)
* Traduzione redazionale dell’articolo Océanie: les Samoa vont devenir un État chrétien, pubblicato il 18 giugno 2017 sul sito Religioscope, un osservatorio permanente sulle religioni nel mondo contemporaneo, fondato nel 2002 e da allora diretto dallo storico svizzero delle religioni Jean-François Meyer.