Giovanni Lindo Ferretti, libero cantore, come si definisce lui, e scrittore, è stato il leader del Punk italiano, anzi europeo, nell’avamposto internazionalista di Berlino, negli anni 80. Figlio del comunismo emiliano il suo gruppo si chiamava CCCP-Fedeli alla linea. Il suo primo disco s’intitola “Affinità-Divergenze fra il compagno Togliatti e noi. Del conseguimento della maggiore età”. Con gli occhi spiritati inneggiando nel microfono a “Valium Tavor Serenase” (è stato anche un operatore psichiatrico) urlava al Cielo in maniera così forte, così densa di (richiesta di) senso che il Signore alla fine lo ha ascoltato, e gli ha posato una mano sul capo. Com’è nello stile dell’Onnipotente, nei secoli dei secoli, di fare grandi cose negli esseri più piccoli, partendo da un pulviscolo nell’universo. Poi una massa tumorale, benigna e rimossa e la frequentazione degli scritti dell’allora cardinale Joseph Ratzinger hanno fatto il resto. Dopo gli anni turbolenti dell’impegno musicale e politico con forte connotazione rivoluzionaria, Ferretti si ritira dal caos delle ideologie e delle città e riscopre, attraverso il ritorno nella casa natale di Cerreto Alpi sull’appennino emiliano, i ritmi della natura, del silenzio e della preghiera. Inizia una nuova vita, assistendo l’anziana madre fino alla sua morte e riappropriandosi dell’intimità perduta con valori antichi, ancorati alla terra, alla cura degli animali (in particolare dei cavalli) alla ricerca di una dimensione più umana e vera dell’esistenza.
Questo suo quarto libro, come gli altri, ha una prosa elegante e complessa, non una parola è fuori posto, offre profonde suggestioni che scaturiscono da una narrazione a volte sincopata e poco organica, più simile alla poesia. Colpisce ancora una volta la lucidità delle sue analisi e riflessioni sui temi a noi oggi più vicini.
“Tutto si sta riposizionando. Viviamo un trapasso antropologico oltre che sociale definito da tre fattori di nuovissimo conio: connessione, virtualità, intelligenza artificiale. Le parole essenziali assumono nuovi significati, determinati, in apparenza, da motivazioni che attengono ad un generico buon gusto – buone maniere – così fan tutti. Una questione di correttezza civile. Che contrastino radicalmente l’etimologia che le ha generate non interessa, che lo si faccia notare è considerata una colpa per cui si invoca la definizione di un apposito reato da perseguire a termine di legge. Matrimonio omosessuale le vale tutte. Maternità surrogata soffoca un grido di vendetta. Il maschile diventa cattiva coscienza e un settore trainante della cosmesi. Il femminile una proporzione in quote rosa, una invenzione linguistica da parodia. La maternità ricorre all’aborto per definirsi diritto inalienabile” (pag. 9).
“Resta la clonazione dell’uomo, soglia da traversare a cui tutto tende. Una nuova umanità. (…) È la nuova religione – d’io vince e impera –, la fede si propaga. È già all’opera il partner indispensabile: una intelligenza artificiale progressiva e multiforme, apice e superamento del progresso come categoria dell’umano” (pag. 91).
Si potrebbero dire meglio, in così poche parole, le sfide che stiamo vivendo in questo tempo drammatico di autodemolizione antropologica?
Riflessioni e suggestioni utili per chi desidera approfondire la crisi anche antropologica della modernità
Categoria: Biografia
Autore: Giovanni Lindo Ferretti
Pagine: 220 pp
Prezzo: € 17,00
Anno: 2020
Editore: Mondadori, Milano
EAN: 9788804729327