Messaggio per la XVII Giornata Mondiale della Pace, dell’8-12-1983, in Insegnamenti di Giovanni Paolo II, vol. VI, 2, pp. 1283-1284.
Pace, pacifismo e giusta resistenza al totalitarismo
La pace è autentica solo se è il frutto della giustizia: «opus iustitiae pax», come diceva già il profeta Isaia (cfr. Is. 32, 17), ed è giustizia tra le parti sociali, giustizia tra i popoli. Una società poi è giusta, è umana solo se rispetta i diritti fondamentali della persona umana. Del resto, lo spirito di guerra sorge e matura là dove sono violati i diritti inalienabili dell’uomo. Anche se la dittatura e il totalitarismo soffocano per un certo tempo il gemito degli uomini sfruttati ed oppressi, l’uomo giusto conserva in se stesso la convinzione che nulla può legittimare tale violazione dei diritti dell’uomo. Egli ha il coraggio di difendere gli altri che soffrono e rifiuta di capitolare davanti all’ingiustizia, di compromettersi con essa; e, per quanto ciò sembri paradossale, anche colui che vuole profondamente la pace rigetta ogni pacifismo che equivalga a debolezza o a semplice mantenimento della tranquillità. In effetti, quelli che sono tentati di imporre il loro dominio incontreranno sempre la resistenza di uomini e donne intelligenti e coraggiosi, pronti a difendere la libertà per promuovere la giustizia.
Giovanni Paolo II