Categoria:Saggio
Autore:Susanna Manzin
Pagine: 157
Prezzo: € 13,90
Anno: 2016
Editore:D’Ettoris, Crotone
ISBN: 978-88-9328-013-6
La progressiva frammentazione sociale che caratterizza la società “liquida” contemporanea richiede la capacità di veicolare contenuti valoriali forti con modalità comprensibili ed efficacemente percepibili. Il grande merito di questo testo (e dell’omonimo blog che ne è all’origine) è quello di affrontare importanti tematiche di ordine storico, sociale, etico e anche religioso proponendo spunti di riflessione che ruotino attorno al variegato e affascinante mondo della tavola, della cucina e dell’alimentazione.
Come si legge nelle pagine introduttive, «vi sono piccoli gesti quotidiani che se sono ispirati dal desiderio di ordine e di bellezza ci spingeranno verso ideali alti e nobili, generando relazioni umane orientate all’amore, al bene e alla giustizia. Al contrario, la tendenza al caos e alla sciatteria non solo corrompe l’ambiente in cui viviamo ma genera anche relazioni interpersonali conflittuali e disordinate. Per questi motivi, il processo di ricostruzione di una civiltà naturale e di rapporti umani sani e costruttivi deve ripartire anche da una riforma dei gusti, dell’educazione, degli ambienti» (p. 15).
Il testo offre innumerevoli informazioni utili, curiose e talvolta inaspettate, ma soprattutto rende evidente che i grandi valori sociali ed etici che caratterizzano la storia del cibo come storia di relazioni e specchio della personalità umana possono essere presentati e proposti non solo (e non tanto) attraverso complessi saggi filosofici o sociologici di taglio specialistico, ma anche semplicemente attraverso una quotidianità vissuta con consapevolezza e apertura al bello. Insomma, i valori che possono essere testimoniati anche dalla condivisione di un pasto o dall’affascinante racconto sull’origine di un alimento sono più facilmente compresi e rappresentano una forma di testimonianza culturalmente rilevante.
Consigliato a chi desidera acquisire nuovi strumenti per vivere meglio la propria quotidianità a tavola e testimoniare più efficacemente il proprio orizzonte valoriale.