Nel 1963, in occasione della 50a sessione delle Semaines Sociales de France, tenuta a Caen dal 9 al 14 luglio sul tema La société démocratique, il cardinale Amleto Giovanni Cicognani, segretario di Stato di Sua Santità Paolo VI, inviava una lettera — datata 2 luglio — ad Alain Barrère, presidente dell’iniziativa francese, a nome del Sommo Pontefice.
Mentre la dottrina sociale della Chiesa conosce una certa “rivalutazione” (cfr. Giovanni Cantoni, La “rivalutazione” della dottrina sociale della Chiesa, in Cristianità, anno XIV, n. 133, maggio 1986) — anche se non sempre adeguatamente qualificata e sostanziale, spesso anzi, purtroppo, evidentemente strumentale — e mentre i cattolici italiani si accingono a riprendere la celebrazione delle loro Settimane Sociali (cfr. la nota pastorale dell’Episcopato Italiano Ripristino e rinnovamento delle Settimane sociali dei cattolici italiani, del 20-11-1988), il documento — non certo fra i maggiori del magistero di Papa Paolo VI, ma tutt’altro che privo d’interesse — viene pubblicato con il titolo editoriale La società democratica. Lettera “Les prochaines assises”. Il testo è tradotto e curato da Giovanni Cantoni.
Quanto alla natura del documento, si tratta di una di quelle lettere della Segreteria di Stato che, inviate a nome del Santo Padre in occasione di qualche convegno, ne impegnano l’autorità come quanto da lui approvato, cioè — per esempio — come le due istruzioni della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla “teologia della liberazione” Libertatis nuntius, del 6-8-1984, e Libertatis conscientia, del 22-3-1986. E “queste lettere non si propongono di aggiungere nulla a quanto era già espresso dal Santo Padre: si limitano a prendere posizione di fronte ai problemi in discussione in occasione di vari Congressi e, quindi, si basano sempre su quanto era stato esplicitamente detto in proposito dal papa”, come afferma padre Arthur Fridolin Utz O.P. (Préface a Relations humaines et société contemporaine. Synthèse chrétienne. Directives de S. S. Pie XII, a cura dei padri A. F. Utz O.P. e Joseph Fulko Groner O.P., trad. francese, vol. I, Éditions St-Paul, Friburgo-Parigi 1956, p. VIII). Perciò, si tratta di esposizioni sintetiche della posizione del Magistero relativamente a un determinato argomento ma, in quanto sintesi redatte dal Magistero stesso, di sintesi che si possono definire “autentiche”.
Quanto alla materia, la lettera Les prochaines assises — dopo qualche richiamo storico relativamente alle Semaines Sociales de France — raccoglie proposizioni sulla concezione della Chiesa circa il regime democratico, sulla società democratica, sui rapporti fra libertà, uguaglianza, fraternità e autorità, quindi sulla democrazia nell’impresa, nelle associazioni e nello Stato; offre poi preziosi spunti di riflessione relativamente ai mezzi d’informazione, alla personalizzazione e alla socializzazione; finalmente indica “segni di riconoscimento” della democrazia indispensabili per orientare l’impegno politico del laicato cattolico sulla base dell’umanesimo cristiano, unico fondamento di un regime che sappia opporsi al pericolo tecnocratico.
Poiché negli ultimi due secoli la possibile preferenza per il regime democratico si è fatta talora culto della democrazia, tanto che Louis Salleron ha potuto parlare di una “religione democratica” (cfr. La religion démocratique, in Itinéraires, anno XXII, n. 215, luglio-agosto 1977, pp. 148-151), il documento di Papa Paolo VI porta un contributo autorevole per operare una corretta “demitizzazione” di questa ennesima — e non fra le minori — “religione secolare”.