Santa Maria Maggiore, il primo santuario mariano dell’Occidente, ospita la splendida e commovente icona bizantina della Salus Populi Romani, molto venerata da Papa Francesco oltre che dai cattolici romani. Sotto il suo sguardo materno il santo Padre ha chiesto di essere sepolto
di Aurelio Carloni
In questi giorni Papa Francesco, in un’intervista a un’emittente messicana, ha indicato nella basilica di Santa Maria Maggiore il luogo della sua sepoltura. Da quando è Vicario di Cristo non ha mai mancato di rendere onore all’icona bizantina della Salus Populi Romani ospitata nella Cappella Paolina, anche detta Borghese, ogni volta che ha intrapreso un viaggio all’estero, sia alla partenza sia al ritorno, e in molte altre occasioni (più di cento secondo le cronache).
L’immagine, di una freschezza rara, è attribuita a san Luca e, quindi, secondo la tradizione ritrarrebbe le vere fattezze del volto della Madonna, ma in realtà gli esperti ipotizzano che l’icona sia databile intorno all’anno 1000.
La basilica è stata definita per molti secoli Sancta Maria ad Praesepem perché dal VII secolo conserva la preziosa reliquia della Sacra Culla di Gesù Bambino (oggi custodita nella confessione sotto l’altare maggiore) e il primo presepe in pietra della storia dell’arte, scolpito da Arnolfo di Cambio (1245-1310) nel 1291. Opera che oggi si può ammirare immediatamente a sinistra dell’entrata nella sua suggestiva e antica bellezza, con san Giuseppe, le teste del bue e dell’asino, un re magio che prega inginocchiato, altri due Magi in un unico blocco e la statua di Maria con il Bambino (probabilmente successiva e di altro autore).
Questa devozione così profonda del Papa è uno dei tratti più belli e commoventi del suo pontificato, insieme alla sua richiesta sincera e perseverante di preghiere per la sua condizione di uomo e di Papa.
Il Papa inginocchiandosi di fronte alla Salus Populi Romani indica in questa epoca triste e buia la via di luce e serenità da percorrere per salvare l’umanità dalle miserie morali e dalle guerre ingiuste che spopolano la nostra povera terra, devastata dalla scomparsa del Bambino Gesù nella vita degli uomini. Vivere come se Dio non esistesse è la conseguenza diabolica della Rivoluzione nichilista e relativista che odia il Creatore e il suo Figlio, fattosi piccolo d’uomo in una culla, tanto da cancellarne anche il nome e l’immagine dagli auguri di Natale delle istituzioni internazionali e di molte altre realtà, oggi sostituiti dall’incolore e irritante “Season’s greetings”.
Che differenza tra i lunghi corridoi anonimi della Commissione UE, dove si costruisce un presente fatto di nulla, e la bellezza artistica e spirituale della basilica dove ancora oggi migliaia di pellegrini pregano la Madonna perché li assista e li aiuti nelle prove dei loro giorni.
La basilica accoglie già le spoglie di diversi Papi, tra i quali san Pio V, il Pontefice della vittoria cristiana di Lepanto contro i mussulmani del 7 ottobre 1571. Prima o poi accoglierà anche quelle di Papa Francesco, che ha chiesto di essere sepolto sotto lo sguardo materno e dolce della Salus Populi Romani.
In questo tempo di Avvento vale davvero la pena di seguire la sua esortazione «mentre contempliamo la scena del Natale a metterci spiritualmente in cammino attratti dall’umiltà di colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo».
Venerdì, 15 dicembre 2023