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A proposito della azione sovversiva svolta da sacerdoti e da religiose nei quartieri popolari di Santiago

7 Febbraio 1984 - Autore: Alleanza Cattolica

 

 

Fresia Arcos A. e Norma Gutierrez V., Cristianità n. 106 (1984)

 

Lettera aperta di madri cattoliche cilene

 

Corredato da 336 firme autenticate da notaio, il documento denuncia con coraggio e fermezza l’opera di autentica «decatechizzazione» svolta dal clero progressista fra gli abitanti della periferia della capitale cilena. Il testo – intitolato La tribulación de 300 madres sube a monseñor Fresno a propósito de la acción de sacerdotes y monjas en barrios populares – è comparso su El Mercurio, del 6 novembre 1983.

Il titolo e la traduzione sono redazionali.

 

A Sua Eccellenza

Monsignor Juan Francisco Fresno

Arcivescovo di Santiago

 

Eccellenza,

le sottoscritte madri di famiglie cattoliche del comune di Pudahuel, sconcertate dagli insegnamenti impartiti e dagli atteggiamenti assunti da sacerdoti e da religiose che lavorano in mezzo a noi, si rivolgono a Vostra Eccellenza per farle conoscere alcuni fatti che, a nostro modesto avviso, sono molto lontani dal corrispondere a quanto in altri tempi ci è stato insegnato nelle lezioni di catechismo, nelle prediche e in confessione. Vediamo con dolore aumentare, in conseguenza dei fatti che ci apprestiamo a segnalare, la incomprensione e il malessere nei confronti della nostra santa madre la Chiesa cattolica, l’allontanamento di molti dalla pratica religiosa e persino, in non pochi casi, l’abbandono della vera fede per aderire a false religioni.

 

  1. Amministrazione dei sacramenti

In questo comune l’accesso ai sacramenti si fa ogni giorno più difficile. Il battesimo è negato ai neonati i cui genitori non abbiano seguito corsi previ obbligatori; neppure la prima comunione si dà ai fanciulli se i loro genitori non prendono parte a corsi corrispondenti; e la cresima si concede solamente ai giovani, che abbiano fatto un corso di preparazione che dura due anni. In questo modo si dà il fatto che molti bimbi, che vorrebbero ricevere la prima comunione, non lo possono fare a causa delle difficoltà naturali dei loro genitori ad assistere a tutti questi corsi. Lo stesso accade per i giovani che sono già in età di essere cresimati, poiché riesce loro molto difficile assistere a corsi della durata di due anni. E così nei nostri quartieri sono sempre più numerosi i bambini senza battesimo, senza prima comunione e senza cresima.

 

  1. Corsi parrocchiali

Le madri tra noi che hanno cominciato i corsi, con sacrifici talora non piccoli, sono state sorprese dai temi in essi trattati. Mentre si aspettavano di ricevere insegnamento religioso, ci si è parlato di diritti umani, di prigionieri politici, di oppressione, di protesta. insomma, lo diciamo con dolore, spesso ci sembra di notare una forte ispirazione marxistica nelle dottrine che ascoltiamo: problemi certamente molto lontani dai motivi che ci hanno avvicinati alla parrocchia.

 

  1. Catechesi infantile

Se i corsi per i genitori sono così, peggiori sono le lezioni catechetiche per i nostri figli. I bambini sono sempre aperti a ricevere gli insegnamenti che vengano proposti alle loro menti innocenti, soprattutto se provengono da un sacerdote oppure da una religiosa. Sono frequenti i casi in cui sono ritornati a casa con idee così cambiate, che molte di noi si sono viste nella dolorosa alternativa o di proibire loro di continuare ad assistere a queste lezioni di catechismo, prima che giungano a sviarli definitivamente; oppure di vederli progredire non nell’amore a Dio e ai buoni costumi, ma sulla via del risentimento, dell’odio e della agitazione.

 

  1. Partecipazione politica

La partecipazione attiva di sacerdoti, di religiose e di seminaristi in quelle tristi manifestazioni che hanno portato alla morte di concittadini innocenti, non è assolutamente ignorata nei nostri quartieri. Si sono viste religiose diffondere volantini per le case e gli isolati, battendo padelle suonando le campane delle cappelle, prendendo parte agli incendi e ai turbamenti dell’ordine pubblico; insomma, compiendo azioni che non avremmo mai pensato che un sacerdote oppure una monaca potessero svolgere. Certamente, se non avessimo saputo trattarsi di religiosi, nessuno li avrebbe potuti identificare, dal momento che già da molto tempo i sacerdoti non usano più nessun distintivo ed è cosa comune vedere le religiose in pantaloni.

 

  1. Chi attirano e chi emarginano?

Come conseguenza di quanto prima esposto, le parrocchie si sono viste ridursi a punti di riunione di una minoranza che attira e raggruppa noti rivoltosi, mentre la maggioranza dei cattolici si è vista emarginata, allontanata e come resa estranea nella nostra stessa Chiesa, che dovrebbe essere la casa di Dio e la porta del cielo.

Non possiamo pensare che questi e molti altri fatti, che per brevità non adduciamo, possano avere il beneplacito del nuovo arcivescovo di Santiago. Siccome vediamo che questa deplorevole situazione sta producendo conseguenze disastrose, non solamente per i più elevati interessi della nostra religione, ma anche per la tranquillità della nostra patria, siamo a sollecitare rispettosamente Vostra Eccellenza perché, per amore di Dio, della santissima Vergine e della santa Chiesa, prenda le misure da Lei giudicate più adatte affinché, il più rapidamente possibile, si muti l’indirizzo sopra descritto. Oppure, nel caso ci fossimo sbagliate noi nella valutazione dei fatti, chiediamo allora al nostro arcivescovo una spiegazione che ci metta in condizione di capire questi fatti. E siamo certe, Monsignore, che migliaia di altre madri semplici di tutto il Cile sono perplesse, come noi, per il fatto di credere che l’autorità religiosa adotti atteggiamenti che, in fondo, favoriscono quanto abbiamo in questa occasione esposto.

Riaffermando la nostra incrollabile fede nella Chiesa cattolica, mostriamo a Vostra Eccellenza quanto nella sua vasta esperienza pastorale avrà mille volte verificato, e cioè che la madre cattolica cilena soffre enormemente di più a causa delle privazioni e delle orfanezze spirituali, che non per le disgrazie della povertà.

Attendendo la Sua parola illuminante, e fidando nel fatto che prenderà le misure adatte a rimediare a questa situazione, imploriamo la Sua benedizione.

Fresia Arcos A.

Norma Gutierrez V.

Pudahuel, ottobre 1983

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