Giovanni Cantoni, Cristianità n. 9 (1975)
Qualche tempo fa, una domenica, un gruppo di giovani propagandisti di Cristianità ne ha diffuso copie a Parabiago, in Lombardia.
Nei primi giorni della settimana successiva, sui muri della cittadina è comparso un manifesto firmato da una sezione di Lotta Continua.
In esso, accanto ai soliti e prevedibili arnesi del terrorismo verbale, colpisce una frase che vorrebbe essere riassuntiva, in cui si definisce Alleanza Cattolica “gruppo nazista“.
Da uomini e da cattolici siamo abituati a esaminare con la dovuta attenzione ogni giudizio emesso su di noi, per eventualmente correggere i nostri difetti, tragicamente numerosi. Né la fonte del giudizio provoca reazioni pregiudiziali – si perdoni il bisticcio -: non ha forse profetato anche l’asina di Balaam? Anche il colonnello Gheddafi, di recente, non ha forse inviato un messaggio alla maggior parte dei capi di Stato, invitandoli a “rendersi conto che siamo molto lontani dai precetti del Cristo e molto vicini ai propositi di Satana”, e ricordando loro che “il mondo ha di nuovo bisogno del Cristo” (1)?
Con questa disposizione ho cominciato a esaminare il giudizio su Alleanza Cattolica. Dunque, saremmo nazisti cioè nazional-socialisti. Nello stesso manifesto di Lotta Continua si sostiene, a ragione, che i nostri ideali sono la tradizione, la famiglia e la proprietà. Come è possibile sostenere il diritto di proprietà ed essere contemporaneamente socialisti? Poiché non è possibile, o sosteniamo il diritto di proprietà, oppure siamo socialisti. Siccome sosteniamo il diritto di proprietà, come dice anche il manifesto in questione, non siamo socialisti, mentre consta che Lotta Continua sia socialista.
La legge matrimoniale 8 luglio 1937, promulgata nella Germania nazista, dice tra l’altro che “il senso del matrimonio non è né divino né naturale” (2), e aumenta notevolmente le possibilità di divorzio. Come è possibile che Alleanza Cattolica sostenga la famiglia naturale e religiosa e sia contemporaneamente divorzista? Poiché non è possibile, o sostiene la famiglia, oppure è divorzista. Siccome sostiene la famiglia – e l’unica famiglia degna di questo nome è quella fondata sul matrimonio indissolubile -, non può essere divorzista come il nazional-socialismo, mentre consta che Lotta Continua sia divorzista.
Come è a tutti più che noto, il nazional-socialismo professava la dottrina del razzismo biologico ed era quindi favorevole all’aborto per ragioni terapeutiche ed eugenetiche. Noi, da uomini e da cattolici, siamo a favore della vita e avversi a ogni tipo di aborto, anche praticato per ragioni terapeutiche ed eugenetiche. La recente legge sull’aborto introdotta in Francia dalla signora Veil, all’art. 4, relativo alla interruzione volontaria della gravidanza per ragioni “terapeutiche“, recita: “L’interruzione volontaria della gravidanza può essere praticata in ogni momento se due medici attestano, dopo esame e discussione […] che esiste una grande probabilità che il nascituro sia affetto da un morbo particolarmente grave riconosciuto come incurabile al momento della diagnosi” (3).
La proposta di legge 11 febbraio 1973 degli onn. Fortuna e altri all’art. 1 dice: “L’aborto è ammesso se la gravidanza è interrotta da un medico iscritto all’Ordine professionale quando due medici, pure regolarmente iscritti, hanno rilasciato all’interessata, a sua richiesta, un certificato, […] nei quale attestano in buona fede […] – 2) che vi sia un rischio che il nascituro possa soffrire anomalie fisiche o mentali“.
Nel 1934 Adolf Hitler firmava la seguente istruzione: “Il Reichleiter Bühler e il medico Brandt sono incaricati, sotto la loro responsabilità, di conferire a certi medici scelti da loro il potere di concedere la liberazione attraverso la morte alle persone che, in seguito a un esame medico approfondito e allo stato attuale della scienza, saranno state dichiarate incurabili” (4).
Come non sentire le profonde consonanze, oltre a quelle persino verbali, tra il testo della nuova legge francese, quello della proposta di legge socialista e l’istruzione nazional-socialista? Come non cogliere il manifesto legame tra l’aborto di oggi e l’eutanasia di domani? Com’è possibile, quindi, essere contrari all’aborto ed essere contemporaneamente nazional-socialisti, cioè, tra l’altro, abortisti? Siccome non è possibile, e noi non siamo abortisti, non possiamo essere nazional-socialisti, mentre consta che Lotta Continua sia favorevole alla liberalizzazione dell’aborto.
Se la logica ha ancora un senso, credo che Alleanza Cattolica si debba ritenere scagionata dall’accusa di nazismo, con i soli argomenti addotti, senza citare né la Mit brennender Sorge, né il cardinai Faulhaber, né il conte von Galen, vescovo di Münster, e neppure il conte von Preysing, vescovo di Berlino.
Devo però confessare che – argomentando -, mentre l’ombra bruna si allontanava da Alleanza Cattolica, mi pareva coprire gli stilatori del manifesto. Una impressione soltanto, ma una impressione tentata di prendere corpo in una affermazione precisa. Quando Oswald Spengler, il “profeta” del “tramonto dell’occidente”, definiva il Partito Nazional-socialista come “l’organizzazione dei disoccupati ad opera degli sfaticati“, con tutto il rispetto per i disoccupati involontari, leggeva forse anche nel futuro dell’Italia?
GIOVANNI CANTONI
Note:
(1) Le Monde, 5/6-1-1975.
(2) Il testo della legge è riferito in TESTIS FIDELIS [WALTER MARIAUX S. J.], El cristianismo en el Tercer Reich, Editorial “La Verdad”, Buenos Aires 1941, vol. II, p. 288. Cito molto volentieri quest’opera perché scritta non con il “senno di poi” ma con il “senno di sempre”, negli anni in cui nazional-socialisti e i comunisti, alleati, aggredivano e perseguitavano i cattolici della Polonia e degli Stati baltici.
(3) Testo citato in Permanences, gennaio 1975, n. 116, p. 71-72.
(4) Ibid., p. 72