Nel 1975 veniva pubblicato in Cristianità (anno III, n. 14, novembre-dicembre 1975) uno scritto del pensatore e leader cattolico brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira dal titolo Via Crucis, una lunga meditazione sulla passione e sulla morte del Signore Gesù comparsa per la prima volta nel 1943. Presentata ai militanti di Alleanza Cattolica e agli amici della rivista, oltre che — evidentemente e in genere — ai suoi lettori, come richiamo e riproposizione della regalità sociale di Cristo, compariva con l’occhiello redazionale Sotto la bandiera di Cristo Re proprio nell’anno cinquantenario dell’enciclica Quas primas, pubblicata da Papa Pio XI per istituire la festa liturgica appunto di Cristo Re e che ne compendiava anche la teologia e ne proponeva l’urgente restaurazione o instaurazione sia nella sopravvivente Cristianità che nel mondo tutto. Nell’introduzione allora preposta al testo, la meditazione sulla via crucis di Plinio Corrêa de Oliveira veniva indicata come un’applicazione alla vita spirituale della teologia richiamata da Papa Pio XI, nonché — così si affermava — come un contributo “[…] particolarmente utile per cogliere i caratteri specifici della spiritualità degli apostoli della Contro-Rivoluzione”. E da allora non vi è stata Settimana Santa o corso di Esercizi Spirituali ignaziani in cui i militanti di Alleanza Cattolica e gli amici di Cristianità non si siano serviti di questo testo, in tutti i luoghi della Penisola dove l’associazione e la sua rivista si sono via via fatte presenti, tematicamente e sistematicamente impegnate nell’apostolato della regalità sociale del Signore Gesù.
Durante la Quaresima del 1991, in un volumetto intitolato Via Crucis. Due meditazioni, sono stati raccolti quello scritto di Plinio Corrêa de Oliveira (pp. 17-58) e una seconda meditazione dello stesso autore sullo stesso argomento, ma più breve e pubblicata originariamente nel 1951 (pp. 59-85). I due testi — tradotti da Giovanni Cantoni — sono preceduti da una Nota editoriale sulla Via Crucis (pp. 5-15), costituita da un cenno storico sulla pia pratica, da un richiamo della disciplina ecclesiastica che la regola e da una breve guida per la sua utilizzazione, guida parzialmente ripresa anche come inserto. La raccolta è chiusa da altre due note, una sulla figura e sull’opera del pensatore e leader cattolico brasiliano (pp. 87-90), l’altra di presentazione degli autori del pregevole apparato iconografico che correda il testo: la riproduzione di un ritratto di san Leonardo da Porto Maurizio, grande apostolo appunto della pratica della via crucis, di Iacopo Alessandro Calvi, e le quattordici “stazioni” rappresentate da Giorgio Fanzini in altrettante tavole, in parte ispirate alla Via Crucis dello scultore catanese Francesco Messina (p. 90).
Oscar Sanguinetti