Giovanni Paolo II, Cristianità n. 195-196 (1991)
Omelia durante la Celebrazione della Parola, a Ponta Delgada, nelle Azzorre, dell’11-5-1991, n. 5, in supplemento a L’Osservatore Romano, 15-5-1991. Titolo e traduzione dal portoghese redazionali.
“Vi parla l’amato Discepolo di Cristo, l’Apostolo Giovanni attraverso le parole della sua Lettera […]: “Ho scritto a voi, figlioli, perché avete conosciuto il Padre… Ho scritto a voi, giovani, perché la parola di Dio dimora in voi e avete vinto il maligno” (1 Gv 2, 14). […]
[…]
Siete forti […] per la lotta: non per la lotta contro l’uomo, ma contro il male, o meglio — chiamando per nome il primo artefice del male — , siete forti per la lotta contro il Maligno. La sua tattica consiste nel non rivelarsi apertamente, affinché “il male, da lui inoculato fin dal principio, cresca a partire dall’uomo stesso, dagli stessi sistemi e dai rapporti fra gli uomini, fra le classi e fra le Nazioni… per diventare sempre più “peccato delle strutture” e per lasciarsi sempre meno identificare come “peccato personale”. Di conseguenza, perché l’uomo si senta in qualche modo “liberato” dal peccato e, nello stesso tempo venga a trovarsi sempre più immerso nel peccato” (Lettera apostolica per l’Anno Internazionale della Gioventù, 15). È necessario risalire continuamente alle radici del male e del peccato, cogliere i loro meccanismi nascosti. Giovani, siate forti e vincerete il Maligno, se “la Parola di Dio rimarrà in voi”. In questo modo, riuscirete a modificare gradatamente il mondo, trasformandolo, rendendolo più umano, più fraterno, verso la civiltà dell’amore.
Giovanni Paolo II