Pio XII, Cristianità n. 17-18 (1976)
Radiomessaggio natalizio, del 24-12-1947, in Quello che i Papi dicono del comunismo, a cura di p. Salvatore Manna O. P. e di p. Reginaldo Iannarone O. P., Edizioni Domenicane Italiane, Napoli 1967, pp. 84-85.
Come già Erode, ansioso di far uccidere il Bambino di Betlemme, celò il suo proposito sotto la maschera della devozione e si studiò di tramutare i Magi dal cuore retto in spie inconsapevoli; così ora i moderni imitatori di lui mettono tutto in opera per nascondere alle popolazioni i loro veri disegni e farne gli strumenti ignari dei loro scopi.
Ma una volta conquistato il potere e appena sentono di tenerne ben saldamente in mano le redini, essi lasciano a poco a poco cadere il velo e passano progressivamente dalla oppressione della dignità e della libertà umana alla soppressione di ogni sana e indipendente attività religiosa.
Ora Noi chiediamo a tutti gli onesti: Come può l‘umanità risanare; come può dagli errori e dalle agitazioni della torbida ora presente sorgere un “nuovo ordine“, degno di questo nome, se i confini tra amico e nemico, tra il sì e il no, tra la fede e la infedeltà vengono cancellati i spostati? […]
A voi tutti perciò, diletti figli e figlie, Noi diciamo: la vostra ora è venuta. Nei giorni di lotta il vostro posto è in prima fila, sul fronte del combattimento. I timidi e gl’imboscati sono ben vicini a diventare disertori e traditori.
Disertore e traditore sarebbe chiunque volesse prestare la sua collaborazione materiale, i suoi servigi, le sue capacità, il suo aiuto, il suo voto a partiti e a poteri che negano Dio, che sostituiscono la forza al diritto, la minaccia e il terrore alla libertà, che fanno della menzogna, dei contrasti, del sollevamento delle masse, altrettante armi della loro politica, che rendono impossibile la pace interna ed esterna.
PIO XII