di Ermanno Pavesi
1. La vita
Viktor Emil Frankl nasce il 26 marzo 1905 a Vienna da ebrei praticanti, il padre alto funzionario dellimpero austro-ungarico, la madre di famiglia patrizia dorigine praghese. E nella capitale austriaca trascorrerà quasi tutta la vita, a eccezione del periodo dal 1942 al 1945, durante il quale è internato in campi di concentramento nazionalsocialisti. Frankl si laurea in Medicina nel 1930; si specializza in Neurologia e Psichiatria nel 1936 e dirige dal 1938 la Divisione di Neurologia dellOspedale Rotschild, allepoca lunico ospedale ebraico di Vienna. Dopo la guerra ottiene la docenza in Neurologia e Psichiatria e svolge attività di ricerca, dinsegnamento e clinica alluniversità. Contemporaneamente insegna negli Stati Uniti dAmerica, a Harvard, a Stanford, a Dallas, a Pittsburgh e a San Diego, dove viene istituita per lui la cattedra di Logoterapia, e tiene conferenze in più di duecento atenei di tutto il mondo. Autore di 32 volumi, tradotti in 26 lingue, insignito di 29 lauree honoris causa, Frankl si spegne il 2 settembre 1997.
2. La Terza Scuola Viennese: dalla psicoanalisi alla Logoterapia
Fin dal tempo delluniversità Frankl manifesta uno spiccato interesse per i problemi della psicologia, conosce personalmente il medico viennese Sigmund Freud (1856-1939) ma si sente più attratto dalla psicologia individuale dellaustriaco Alfred Adler (1870-1937), con cui inizia unintensa collaborazione. Allinterno del movimento adleriano Frankl savvicina alle posizioni dello psicologo pure austriaco Rudolf Allers (1883-1963), cattolico e tomista, i cui interessi filosofici andavano ben oltre i confini ristretti della teoria adleriana e dopo la sua uscita dal movimento anche Frankl ne viene espulso.
Negli anni successivi egli sviluppa un proprio metodo psicoterapeutico, che con il tempo diverrà lAnalisi Esistenziale e Logoterapia, la Terza Scuola Viennese dopo la psicoanalisi di Freud e la psicologia individuale di Adler. Frankl riconosce alla psicoanalisi di Freud il merito di aver criticato teorie psicologiche contemporanee incentrate sulla vita cosciente e razionale delluomo. La psicoanalisi, fondata sulle teorie della libido e dellinconscio, sostiene invece che le ragioni dellattività cosciente delluomo vanno ricercate in motivazioni inconsce di natura istintuale. Ma, se queste teorie hanno ampliato gli orizzonti della psicologia del tempo, attirando lattenzione sulle componenti irrazionali della vita psichica, Frankl le considera tuttavia materialistiche e riduzionistiche. Infatti, oltre a un inconscio di tipo istintivo egli sostiene lesistenza di un inconscio di tipo spirituale, e proprio il mancato riconoscimento di questultimo ha gravi conseguenze per la visione delluomo, per le teorie relative ai disturbi psichici e infine per le terapie.
La psicoanalisi freudiana considera le parti superiori della psiche semplicemente come sovrastrutture formatesi nel corso dello sviluppo individuale nellinterazione con la cultura e i suoi valori, mediati prima dai genitori e poi da altri educatori, laici e religiosi. Originariamente luomo sarebbe solo un insieme distinti che lo spingono al loro soddisfacimento. In questa concezione non esistono valori assoluti, lo scopo dellesistenza si riduce a ricerca dellomeostasi, cioè al tentativo di ridurre la tensione dei singoli istinti per ritrovare uno stato dequilibrio.
3. Dai processi vitali allesistenza
Frankl afferma che luomo non può essere ridotto a un insieme distinti: consiste certamente anche di processi vitali, a volte con un ruolo dominante, ma, a differenza degli altri esseri viventi, possiede una dimensione spirituale, per cui la vita umana non è solo vita biologica ma anche esistenza. Luomo dispone di un nucleo spirituale che gli consente di prendere posizione nei confronti di condizionamenti dorigine biologica, psichica e sociale, dopporvisi per quanto possibile e, nei casi in cui essi non possono essere modificati, di non aderirvi passivamente, ma di mantenere comunque un atteggiamento di libertà interiore.
La visione frankliana delluomo è ispirata a realismo. Diversamente da teorie psicologiche e da ideologie mediche, che promettono non solo la guarigione ma il benessere fisico, psichico e sociale, Frankl riconosce la precarietà dellesistenza umana, lineluttabilità della sofferenza e, in ultima analisi, limportanza della morte come inevitabile conclusione dellesistenza.
È necessario riconoscere che, nonostante innegabili progressi della medicina, il medico non può garantire la salute permanente, e, in molti casi, lobiettivo non può consistere nelleliminazione totale dei disturbi, ma nel trovare un equilibrio che consenta al malato di vivere dando un significato alla propria esistenza nonostante la malattia o, in certi casi, perfino grazie a essa.
La morte, poi, ponendo fine allesistenza, contribuisce a rafforzare il senso di responsabilità. Luomo non ha a sua disposizione un tempo infinito, non può rimandare continuamente decisioni o prese di posizione, ma deve agire tenendo conto di questa scadenza di cui non conosce la data. Frankl racconta di aver paragonato nelle sue analisi la vita a un film in corso di produzione: la pellicola impressionata non può più essere modificata e non si sa neppure quanta pellicola si abbia ancora a disposizione.
4. La ricerca di significato
Mentre gli animali sono guidati dagli istinti, per cui il loro operare mostra un senso, per esempio la costruzione di un nido, luomo è libero di scegliere fra alternative diverse. Frankl deplora che nella civiltà moderna la libertà venga intesa soltanto negativamente, come autonomia nel prendere decisioni, come arbitrarietà, mentre viene trascurato il legame fra libertà e responsabilità. “Anche se scherzando scrive nel 1946 , spesso faccio una proposta seria agli americani: dopo aver eretto sulla costa orientale della loro nazione una statua colossale alla libertà, non pare sia giunta lora di erigere sulla costa occidentale qualcosa di analogo, e cioè una statua della responsabilità?”.
Infatti, ogni scelta ha una dimensione morale e può esser messa in relazione con un sistema di valori e dideali, e proprio questo orientamento può conferire un significato alla scelta. Tali scelte possono risultare difficili in quanto luomo si trova in continua tensione fra essere e dover essere, fra la realtà da una parte e gli ideali da realizzare dallaltra: “[…] la tensione tra lessere e il significato afferma sempre nel 1946 è radicata in modo ineliminabile nellessenza delluomo. La tensione tra essere e dover-essere appartiene allessere-uomo. E quindi costituisce anche una condizione indispensabile di salute mentale”.
Frankl identifica nellelusione del problema esistenziale una possibile causa di disturbi psichici. Mentre in situazioni difficili, quali guerre e crisi economiche, luomo è posto drammaticamente di fronte a problemi concreti, in condizioni di “benessere” affiorano problemi esistenziali, con sensi di vuoto e di taedium vitae, con alternative come luso di sostanze inebrianti o di droghe.
5. Analisi Esistenziale e Logoterapia, trascendenza e religione
La mancanza di significato della propria esistenza può manifestarsi in crisi esistenziali: lAnalisi Esistenziale si propone di rendere luomo consapevole dellimportanza dell“esser responsabile” per la propria esistenza. In certi casi tali crisi raggiungono livelli patologici e Frankl li definisce “disturbi noogeni”, cioè riconducibili al nous, allo spirito. La cura di questi disturbi deve tener conto del significato più profondo dellesistenza e della realtà, del Logos, e si presenta come Logoterapia.
LAnalisi Esistenziale non riconosce solo la dimensione spirituale delluomo ma anche una componente trascendente ed entra in contatto con lambito religioso. Frankl ha il merito di aver posto sempre in modo chiaro il rapporto fra la religione e una psicologia che prende in considerazione nelluomo non solo lapparato psichico ma anche la dimensione spirituale, che ne influenza la vita psichica e psicosomatica e lo apre allambito religioso.
In Frankl la psicoterapia ha come scopo primario la salute psichica, la religione la salvezza dellanima, ma questa distinzione non esclude la possibilità dinterazioni: tanto la salute psichica può aver ripercussioni sulla salvezza dellanima, quanto la realizzazione spirituale sulla vita psichica. Lapproccio dellAnalisi Esistenziale alletica e alla religione è completamente diverso da quello psicoanalitico. Mentre la psicoanalisi considera la coscienza come Super-Io, come unistanza che si è formata nel corso dello sviluppo e quindi di cui sarebbe possibile spiegare psicologicamente lorigine, Frankl intende la coscienza come listanza più alta nelluomo, che non può essere spiegata né con glistinti dellEs né con fenomeni dellIo, ma come “[…] un fenomeno che trascende il puro essere-uomo, e quindi afferma nel 1948 interpreto me stesso, la mia esistenza partendo dalla trascendenza”, o come “[…] lato immanente di un tutto trascendente che, come tale, si innalza al di sopra del piano dellimmanenza psicologica, trascendendolo”. La voce della coscienza è, in qualche modo, “la voce della trascendenza”, per cui “[…] attraverso la coscienza della persona umana risuona una istanza sovrumana”. Luomo non è semplicemente un esemplare della specie umana, un mammifero più sviluppato di altri, ma è persona, che si può aprire a una dimensione che supera lambito umano.
Frankl capovolge anche linterpretazione freudiana del rapporto fra immagine di Dio e padre, criticando la tesi secondo cui le concezioni religiose sarebbero solamente proiezioni psichiche rispondenti a esigenze di tipo nevrotico: “Nella psicanalisi non solo scrive sempre nel 1948 il Super Io rappresenta una immagine paterna introiettata, ma ciò viene affermato in maniera particolare del concetto di Dio; per la psicanalisi Dio è una pura immagine paterna.
“Noi invece affermiamo lopposto. In realtà, non è Dio unimmagine del padre, bensì il padre è unimmagine di Dio. Per noi il padre non è larchetipo della divinità, ma è vero il contrario: Dio è larchetipo di ogni paternità. Solo dal punto di vista ontogenetico, biologico, biografico, il padre costituisce il primum. Dal punto di vista ontologico il primum è Dio. Se dunque sotto il riguardo psicologico il rapporto “padre-figlio” è antecedente allaltro “uomo-Dio”, sotto il riguardo ontologico non è primario, ma ricalcato su questultimo”.
6. Critico della modernità
Viktor E. Frankl è pure un sottile critico della modernità: il riconoscimento del significato dellesistenza contraddice ogni forma di nichilismo e desistenzialismo, ogni forma di disperazione e di disprezzo della vita umana, e rappresenta piuttosto un invito alluomo a riflettere, ad assumersi le proprie responsabilità, a riconoscere nello stesso tempo il significato dellesistenza di ogni essere umano e quindi della sua dignità indipendentemente dalle condizioni esteriori. Il richiamare che luomo può realizzarsi solamente aprendosi allaltro, superando sé stesso in una relazione non solo orizzontale ma anche verticale, sconfessa una caratteristica del mondo moderno, il narcisismo: latteggiamento egoistico di chi pone al primo posto il soddisfacimento delle proprie esigenze individuali, senza alcun riguardo per gli altri.
Frankl fa parte dello sparuto gruppo di psichiatri e di psicoterapeuti che non sono stati abbagliati dalle verità parziali della psicoanalisi e della psicologia del profondo, e che non si sono neppure limitati a criticarne le teorie, ma hanno cercato di prospettare in alternativa una teoria atta a spiegare fenomeni psichici razionali e irrazionali, normali e patologici, partendo da una concezione delluomo come essere dotato di anima e di corpo e con una vocazione alla trascendenza.
Per approfondire: su Viktor E. Frankl e il suo pensiero, vedi don Eugenio Fizzotti SDB, La logoterapia di Frankl. Un antidoto alla disumanizzazione psicanalitica, Rizzoli, Milano 1974; fra le opere tradotte in italiano tutte curate dallo studioso salesiano , vedi Uno psicologo nei Lager, Ares, Milano 1996; Logoterapia e analisi esistenziale, Morcelliana, Brescia 1997; Dio nellinconscio. Psicoterapia e religione, Morcelliana, Brescia 1990; e La vita come compito. Appunti autobiografici, Società Editrice Internazionale, Torino 1997, con adeguata bibliografia.