Continua la distruzione dello stato di diritto in Polonia, attuata proprio da coloro che se ne sono fatti scudo contro i partiti conservatori, ora a rischio di persecuzione giudiziaria
di Wlodzimierz Redzioch
In Polonia, con il pretesto di ripristinare la legalità, stanno succedendo fatti gravissimi che minano l’ordine costituzionale, l’indipendenza della magistratura e il diritto dei cittadini a un giusto processo. Waldemar Zurek, il nuovo ministro della Giustizia (dal luglio di quest’anno) vuole sostituire le leggi con i regolamenti e in questo modo mina la stessa legittimità democratica del potere legislativo.
Qual è l’ultima gravissima decisione di Zurek che palesemente minaccia l’indipendenza della magistratura? Il ministro ha deciso di eliminare per decreto l’obbligo di selezionare casualmente (a sorteggio) la maggioranza dei giudici nei collegi composti da tre magistrati. Avvocati e politici sottolineano l’incostituzionalità di questa misura, ma anche il rischio che il governo controlli la selezione dei giudici e l’andamento dei processi.
Commentando sulla piattaforma X l’ultima mossa di Zurek, il leader del partito di opposizione Legge e Giustizia (PiS), Jarosław Kaczyński, non ha nascosto la sua preoccupazione e lo sdegno di fronte alla distruzione dello stato di diritto nella Polonia del primo ministro Tusk: «Prima hanno preso illegalmente il controllo delle procure, poi, contrariamente al parere delle commissioni giudiziarie, hanno sostituito i presidenti dei tribunali e ora vogliono nominare direttamente i giudici giudicanti. Inoltre, stanno annunciando la liquidazione dell’Ufficio Centrale Anticorruzione (CBA). Tutto questo non rientra forse in uno scenario chiamato ‘impunità per noi’?». Kaczynski ha sottolineato anche che «la decisione di Zurek viola la Costituzione (articolo 7) e le leggi. Si tratta di un’altra azione illegittima da parte di questa squadra, che mette in discussione la legalità di questo governo e, certamente, la legalità dell’attuale Ministro della Giustizia!».
Secondo un parlamentare, Sebastian Kaleta, una simile interferenza nella composizione dei tribunali «non si vedeva in Polonia dai tempi del comunismo». Della gravità della situazione la dice lunga il fatto che il presidente della Repubblica polacca, Karol Nawrocki, ha sentito il dovere d’intervenire nella faccenda con un lungo comunicato: «La direttiva del Ministro della Giustizia, Waldemar Zurek, del 29 settembre 2025, che modifica il Regolamento di Procedura per i Tribunali Ordinari è un palese atto di illegalità. La direttiva intende sostituire di fatto la legge, poiché il Ministro della Giustizia è consapevole di non essere giuridicamente in grado di attuare le soluzioni proposte, che minano l’indipendenza della magistratura e il diritto dei cittadini a un giusto processo. Il tentativo di sostituire le leggi con le direttive mina l’ordine costituzionale e la legittimità democratica del potere legislativo». In seguito il presidente ha rivelato chiaramente a che cosa servono le mosse, evidentemente anticostituzionali, di Zurek: «Le norme proposte per determinare la composizione della Corte sono concepite per essere non verificabili, al fine di consentire il controllo “manuale” della selezione dei giudici in base alle esigenze e alle aspettative politiche di chi detiene il potere. Questa è una strada sicura per distruggere la fiducia dei cittadini nel sistema giudiziario ed eliminare la garanzia di imparzialità».
Nawrocki si è poi rivolto con un solenne appello ai giudici: «In qualità di Presidente della Repubblica di Polonia, invito tutti i giudici – indipendentemente dalla procedura con cui siete stati nominati e dal Presidente della Repubblica di Polonia che vi ha conferito l’atto di nomina – affinché, guidati dal principio costituzionale dell’articolo 178 della Costituzione, nell’esercizio del vostro ufficio siate indipendenti e soggetti solo alla Costituzione e alle leggi. In questo modo, confermerete la vostra indipendenza contro i brutali tentativi di pressione, manipolazione e illegalità che vi vengono imposti».
In questo modo il presidente conferma pubblicamente che oggi, con il governo Tusk e con il ministro Zurek, i giudici sono sottoposti a terribili pressioni da parte dei governanti, che vogliono sottomettere a sé il potere giudiziario. Lo scopo è puramente politico e non ha niente a che fare con l’esercizio della giustizia: lo scopo è la lotta per via giudiziaria contro l’opposizione, cominciando con gli ex-ministri e i parlamentari e un secondo scopo, che si rivela sempre più evidente, è proteggere la gente oggi al potere dai processi, come mostra la vergognosa archiviazione del caso di corruzione riguardante Slawomir Nowak, ex-ministro e amico di Tusk.
Tenendo conto delle pressioni e delle minacce alle quali sono sottoposti i giudici dai governanti, Nawrocki sottolinea che è arrivato il momento di «una vera prova dell’indipendenza di migliaia di giudici polacchi, una prova di responsabilità nei confronti dell’ordine costituzionale dello Stato», assicurando il suo pieno sostegno a coloro che «non soccomberanno ai tentativi illegittimi di privarli della loro indipendenza». Allo stesso tempo avverte: «Chiunque soccomba all’illegalità e violi il proprio giuramento comprometterà il proprio mandato di giudicare per conto della Repubblica di Polonia – un mandato morale che deriva dalla fiducia pubblica – e le decisioni prese in tali circostanze saranno messe in discussione».
Bisogna vedere se l’UE, che negli anni del governo conservatore era tanto preoccupata dello stato di diritto in Polonia, reagirà adesso, quando il governo Tusk sta violando la Costituzione, privando i giudici dell’indipendenza, usando la magistratura per gli scopi politici e promuovendo l’illegalità. Qualcuno risponderà al grido d’allarme del Presidente della Repubblica, o a Bruxelles si farà finta di niente?
Venerdì, 10 ottobre 2025
